Oggi incontriamo Ylenia, 42 anni, appassionata di viaggi che ora organizza anche per gli altri. Fin da piccola sognava luoghi lontani, mappe, avventure. Viaggiare, per lei, è libertà, scoperta, ma soprattutto condivisione.
Un viaggio che ti ha cambiata davvero?Lanzarote. Un’isola selvaggia, vulcanica, quasi marziana. I colori della lava, il vento, l’oceano: tutto parlava un linguaggio nuovo. Mi ha colpita subito, appena scesa dall’aereo. Sembrava appartenere a un altro pianeta: le rocce scure, le forme modellate dal vento e dal fuoco raccontavano una storia antica, potente. I colori erano incredibili: il rosso ramato delle colline, il verde che spuntava qua e là, l’azzurro intenso del mare. In alcuni momenti l’isola era avvolta nel silenzio, e questo mi ha permesso di entrare davvero in connessione con la natura. Ho trovato tante risposte.
Un episodio significativo?
Un giorno ho deciso di camminare da sola su un sentiero che non conoscevo. E lì è successo qualcosa: mi sono persa. Non trovavo più i riferimenti, non c’era nessuno, mi è salita anche un po’ di ansia. Poi ho incontrato una persona del posto, che mi ha aiutata a ritrovare la via. Quel momento è stato più di un episodio: è stata una svolta. Mi sono sentita fragile, vulnerabile, ma anche profondamente viva. Ogni passo era un modo per ascoltarmi, rallentare, osservare. È difficile da spiegare, ma quando ho vissuto tutto questo ho sentito che dovevo portarlo con me e farne qualcosa di più. Ho pensato: se quest’esperienza di “abbandono nella natura” ha dato tanto a me, perché non condividerla con altri — magari in condizioni di maggiore sicurezza?
E poi, al tuo ritorno?
Una volta tornata a casa, ho capito che volevo aiutare le persone a vivere l’esperienza del cammino — nel corpo e nello spirito. Non tutti hanno la possibilità o la fiducia per organizzarsi da soli. Così ho iniziato a creare esperienze su misura: giornate nella natura, trekking accessibili, piccoli viaggi da condividere.
Un’escursione che hai organizzato e che ti è rimasta nel cuore?
Il Sentiero dei Doganieri, noto anche come Promenade Le Corbusier, è un percorso costiero che collega Mentone a Monte Carlo, attraversando paesaggi mozzafiato della Costa Azzurra. Il sentiero si snoda per circa 14 km, con un dislivello di soli 90 metri, quindi accessibile a molti escursionisti. Ho scelto di organizzare questa uscita utilizzando un pullman per il trasferimento: una decisione che ha portato diversi vantaggi. Dal punto di vista ambientale, ha ridotto l’uso di auto private; dal punto di vista umano, ha trasformato anche il tragitto in un momento prezioso. All’andata le persone hanno iniziato a conoscersi, al ritorno si sono scambiano le impressioni personali. Questo ha creato un senso di comunità e arricchito l’esperienza.
Cosa ti appassiona di più di questo lavoro?
Progettare, mettere insieme i pezzi. Studiare i percorsi, pensare a ogni dettaglio, immaginare cosa può far bene a chi cammina con noi. Ma soprattutto vedere le persone incontrarsi, scoprirsi, ritrovarsi. Mi piace creare legami, offrire uno spazio sicuro dove ognuno possa semplicemente essere sé stesso. Nei trekking che organizzo, c’è sempre una guida ambientale escursionistica: dà sicurezza, competenza e valore all’esperienza. Una di loro, con cui collaboro spesso, è Barbara. Una professionista vera, che è qui accanto a me.
Barbara, raccontaci di te e del rapporto con Ylenia ?
Sono Barbara Noè, guida ambientale escursionistica. Faccio parte delle Guide del Golfo, un gruppo attivo in tutta la Liguria, soprattutto nella zona di Savona. Amo accompagnare le persone nella natura e far loro scoprire quello che da soli spesso sfugge. Con Ylenia abbiamo iniziato a collaborare un po’ di tempo fa e ci siamo trovate subito. Condividiamo la cura per il territorio e il desiderio di offrire esperienze vere, inclusive, ben pensate.
Hai dei cammini da consigliare?
Due in particolare. Il primo è l’Anello di Camporotondo, nel territorio di Finale Ligure: un percorso tra incisioni rupestri, un antico osservatorio astronomico scavato nella roccia e boschi pieni di fascino. Non molto conosciuto, è perfetto per una passeggiata primaverile. Il secondo è un trekking più noto, che attraversa il promontorio di Capo Noli e che, da Noli, parte e si sviluppa tutto vista mare. È un sito di importanza comunitaria per la sua biodiversità. Oltre al panorama mozzafiato e al paesaggio di grande pregio naturalistico, ha grande valore storico. Stiamo parlando del Sentiero del Pellegrino, anche parte della passeggiata dantesca, che ripercorre la strada percorsa da Dante nel 1306, in viaggio verso la Francia. Una tappa molto amata del sentiero è la Grotta dei Falsari, una cavità nella roccia che si affaccia sul mare, di grandissimo impatto. Con il supporto di una guida, una passeggiata diventa un’esperienza di scoperta profonda di un territorio.
Ylenia, oggi tante persone viaggiano da sole. C’è ancora bisogno di chi organizza esperienze?
Assolutamente sì. Molte persone hanno poco tempo, mille pensieri, ma dentro sentono un forte desiderio di partire. E chi organizza con cura, ascolto e passione può davvero offrire qualcosa di unico. Non si tratta solo di camminare: si tratta di vivere qualcosa che resta.
Un’esperienza che vorresti organizzare?
Mi piacerebbe organizzare un trekking in Sud America, in Perù o in Bolivia. Sono terre forti, simboliche, che mi affascinano. Ma per ora non ho ancora trovato una rete locale di fiducia. Per me è fondamentale il team! E’ un lavoro di gruppo e senza validi collaboratori l’esperienza non sarebbe la stessa. E i partecipanti lo sentono: tornano, ci scelgono di nuovo, perché si sentono accolti, seguiti, al sicuro. Quando troverò i contatti giusti anche dall’altra parte del mondo… sarà il momento di partire.