Il Bosco Urbano Partecipato, che si trova tra i palazzi di via Novarea e via Einaudi, cresce grazie al Gruppo Locale di Greenpeace Torino. Oggi pomeriggio sono stati piantati 15 nuovi alberi: 6 meli, 6 querce e 3 castagni.
“Questi alberi ci sono stati donati da un ragazzo di Carmagnola con la passione per la natura, ha raccolto le ghiande e i semi nei boschi delle nostre zone e li ha fatti crescere. Ha chiesto un aiuto per piantarli e così ci siamo attivati tra Torino, Pinerolo e Rivalta per piantarne circa 50” racconta Fabio Rotondo, coordinatore del gruppo torinese. “Ne abbiamo distribuiti anche a privati e tra i volontari di Greenpeace, io per esempio ho piantato una quercia e un fico nel mio giardino a Cercenasco” aggiunge.
Con il gruppo di persone che si occupa del Bosco Urbano Partecipato c’è stata subito intesa: “Il loro progetto è davvero una bellissima idea, è importante piantare gli alberi perché assorbono la CO2, mitigando la crisi climatica, rinfrescano la città e danno riparo a molte specie animali tutelando la biodiversità. D'ora in avanti affronteremo sempre più un clima folle, con ondate di calore e siccità e alluvioni molto potenti. Gli alberi servono anche a trattenere l'acqua e a rafforzare il terreno, oltreché evitare l'effetto ‘isola di calore’ che si genera nelle città cementificate”. La piantumazione, che ha coinvolto anche il Comitato Rifiuti Zero e Legambiente, è stata un’occasione, per i volontari di Greenpeace, che vengono da fuori, di scoprire anche il centro di Pinerolo.