Attualità - 07 marzo 2025, 18:30

Rifiuto sporco? Acea pensa alla prepulizia per ricuperare i soldi della plastica

La raccolta differenziata con troppe impurità ha fatto perdere al Pinerolese buona parte dei contributi per il riciclo, che ammontano a quasi 1,2 milioni di euro l’anno

Rifiuti e abbandoni in piazza Marconi

Rifiuti e abbandoni in piazza Marconi

Era già un problema lo scorso anno e ora è diventato ancora più grosso: la raccolta della plastica è scesa di qualità con l’introduzione dei cassonetti a bocca vincolata. Le impurità superano il 20% e i soldi per il conferimento di rifiuti correttamente riciclati sono andati quasi totalmente persi.

Nel 2023 gli incassi derivanti dalla plastica riciclata sono stati 312.000 euro, nel 2024 anche questi sono stati in larga parte persi. Il monte totale che il Pinerolese potrebbe incassare è stimato in 1.174.000 euro. Tanti soldi, che ora non ritornano nelle tasche del Consorzio e questo pesa sulla bolletta della Tari di tutti gli abitanti e le attività del Pinerolese.

Le soluzioni per migliorare la qualità

Per questo motivo Acea Pinerolese Industriale sta valutando una serie di soluzioni, che sono state presentate nella Seconda Commissione comunale del 27 febbraio a Pinerolo. Si va da uno stop alla raccolta su strada di plastica e metalli a una sorta di porta a porta esternalizzato, con la chiusura dei relativi cassonetti. Ma la soluzione che il geometra di Acea Pinerolese Industriale Luca Brunetto ha presentato come più accreditata e al centro di approfondimenti è la prepulizia. Una volta raccolto, il rifiuto verrebbe inviato in centri specializzati che lo puliscono per farlo rientrare nei parametri. Il costo stimato è di 602.000 euro e il risultato sarebbe di incassare il 100% del contributo, ovvero 572.000 euro.

Una soluzione che non convince il consigliere Pd Matteo Giorgis, che rimarca come, così facendo, “rimarremmo nella situazione attuale, facendo noi, quello che dovrebbero fare i cittadini, cioè selezionare i rifiuti prima di conferirli nel cassonetto”. Un’altra proposta, per migliorare la qualità della plastica e ridurre gli abbandoni fuori dai cassonetti arriva dall’assessore all’Innovazione Luigi Carignano: “Aprire i cassonetti dell’indifferenziata e chiudere la plastica”. Un’ipotesi che desta perplessità in Acea, sia perché richiederebbe un investimento per sostituire o modificare i cassonetti, che devono avere i colori stabiliti dall’Unione Europea, inoltre: “Aprire l’indifferenziato non permette più controlli sui conferimenti per arrivare a un’eventuale tariffazione puntuale” argomenta Brunetto. La tariffazione puntuale è legata al concetto che chi più inquina più paga ed è basata sulla quantità di conferimenti che vengono fatti al cassonetto dell’indifferenziato, registrati dalla tessera magnetica. Un modello di conteggio della bolletta dei rifiuti che al momento non è in programma nel Pinerolese, ma i cassonetti smart consentono di introdurlo.

I dati della città

Durante la commissione è stato fatto un punto della raccolta differenziata a Pinerolo, che centra l’obiettivo di legge del 65% attestandosi nel 2024 a poco dal 70%, precisamente 69,8%. Ma non mancano le criticità, come evidenzia proprio Giorgis: “La raccolta su strada è al 58% e nel centro storico solo al 47%”. A far lievitare il dato sono il porta a porta per le attività non domestiche e i conferimenti all’ecoisola.

I ‘fantasmi della Tari’

A margine della commissione, Carignano ha anche informato che gli uffici stanno analizzando le posizioni dei ‘fantasmi della Tari’ che aveva denunciato pubblicamente in Consiglio comunale, dopo uno scontro con il dirigente Roberto Salvaia. Scontro che ora è rientrato, perché i due si sono chiariti.

Marco Bertello

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