Vengono confezionati utilizzando le foglie essiccate di diverse varietà di Nicotiana Tabacum ma la modalità di consumo resta la stessa (la combustione).
Da diversi anni, però, sono disponibili in commercio anche prodotti alternativi al fumo tradizionale, tra cui vi sono i dispositivi a tabacco scaldato. Come si può facilmente intuire, sono contraddistinti da una sostanziale differenza: l’assenza di combustione, dovuta all’utilizzo di apposite tecnologie di riscaldamento. Vediamo nel nostro approfondimento quali sono e come funzionano, e cosa cambia rispetto ai tradizionali prodotti per fumatori adulti.
Perché si parla di ‘tabacco scaldato’
I prodotti scalda tabacco sono dispositivi elettronici, generalmente di dimensioni tascabili, alimentati da una piccola batteria interna agli ioni di litio. Sfruttando un piccolo motore interno, utilizzano un sistema riscaldante di tipo induttivo o resistivo per scaldare una miscela di tabacco, confezionata in stick monouso di forma cilindrica. Questi vanno inseriti nello slot apposito presente nel dispositivo, che produce il calore per scaldare la miscela contenuta nello stick; il processo di riscaldamento produce un vapore di tabacco contenente nicotina.
I dispositivi di questo tipo sviluppano temperature piuttosto elevate; ciò nonostante, la miscela contenuta nello stick non brucia, in quanto specifici software e sensori di controllo permettono al riscaldatore di rispettare precisi profili di temperatura. Pertanto, si parla di “tabacco scaldato” in quanto tali prodotti non prevedono la combustione della miscela contenuta negli stick.
Come funziona un riscaldatore di tabacco
I dispositivi a tabacco scaldato sfruttano, come detto, un sistema di riscaldamento interno, caratterizzato da una specifica tecnologia che può essere:
- a induzione; viene spesso indicata come Induction Heating Technology, e si basa sul principio del riscaldamento induttivo. Il funzionamento di base è piuttosto semplice: attorno allo slot in cui va inserito lo stick monouso è avvolta una bobina metallica; quando il filamento viene percorso dalla corrente elettrica, genera un lieve campo elettromagnetico, dal quale si sprigiona il calore che scalda la miscela di tabacco senza bruciarla. Tra i prodotti a tabacco riscaldato che fanno leva su questo tipo di tecnologia ci sono anche i dispositivi a marchio glo™ ; quelli di più recente generazione sfruttano un sistema ottimizzato denominato HeatBoost™, che permette ai nuovi riscaldatori di sviluppare temperature superiori rispetto a quelli di precedente generazione;
- resistiva; i riscaldatori di tabacco dotati di un sistema di tipo resistivo sfruttano un resistore (ossia una componente fatta di un materiale in grado di condurre corrente elettrica) per generare il calore con il quale scaldare la miscela di tabacco contenuta negli stick. Quando la corrente elettrica vi passa attraverso, il resistore si surriscalda per effetto di una sorta di attrito, poiché il materiale lascia fluire solo in parte la corrente facendo, appunto, ‘resistenza’).
Differenze tra tabacco scaldato e fumo tradizionale
Come già accennato, i dispositivi a tabacco scaldato differiscono dai tradizionali prodotti per fumatori adulti per diversi aspetti. Al contempo, sono accomunati da alcune affinità; quella più evidente, è la presenza del tabacco in entrambi; esistono, invece, altri prodotti destinati ai consumatori adulti di nicotina (su tutti, le sigarette elettroniche) che non ne contengono.
L’assenza di combustione, di contro, è ciò che differenzia maggiormente i dispositivi scalda tabacco dalle comuni sigarette e dagli altri tradizionali prodotti da fumo. Il tabacco confezionato negli stick da scaldare non brucia e, di conseguenza, i riscaldatori non producono quei residui solidi (soprattutto cenere) che, invece, caratterizzano le sigarette e gli altri prodotti dello stesso tipo.
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Questi prodotti non sono privi di rischi e contengono nicotina, una sostanza che crea dipendenza.