L’azienda Aimaretti di Villafranca Piemonte non concede premi di produzione e buoni pasto ai suoi lavoratori e i sindacati Flai Cgil e Fai Cisl hanno indetto una giornata di sciopero, con presidio di fronte ai cancelli di via Cavour 9/13.
Aimaretti è una Spa che alleva, macella e porziona suini. I numeri sono importanti: “Arriviamo anche a 2.300 al giorno e ne vengono lavorati 300.000 l’anno” indica l’Rsa della Flai Cgil Fabio Coriandoli, che è in azienda da 28 anni ed è anche responsabile della sicurezza.
I lavoratori sono “una 90ina di dipendenti e una trentina di somministrati, forniti da agenzie” conteggiano i sindacati: “Negli anni il personale è rimasto più o meno stabile, ma è cresciuta la produttività”. Da qui la richiesta di un accordo per una contrattazione di secondo livello, che include premi di produzione e incentivi come i buoni pasto, “che sono anche detassati”.
“Il fatturato è in crescita, così come il patrimonio e l’azienda fa utili. Ci sono tutte le condizioni per riconoscere qualcosa ai dipendenti, che sono artefici di questi risultati” argomenta Marco Prina della Flai Cgil di Torino.
“Stamattina, prima di venire al presidio, ragionavo su quante aziende conoscessi che non applicano accordi di secondo livello, con il contratto adottato da Aimaretti e mi è venuto in mente solo questo caso” sottolinea Tommaso Bonaveri della Fai Cisl Piemonte.
Quel che i lavoratori chiedono è un’apertura dell’azienda e un riconoscimento dell’impegno: “Abbiamo solo un euro al mese, da contratto, per la mensa e in azienda non c’è un servizio, ma uno spazio dove possiamo portarci il cibo da casa”. Da un anno c’è un confronto con l’impresa, ma sono sempre arrivati dei no: “Ci hanno detto che non tutti meritavano un premio e ci hanno anche parlato delle prospettive del mercato tra farina di grilli, hamburger vegetali e peste suina. Ma intanto l’azienda continua a crescere”.
L’ultimo no è arrivato a gennaio. “Nell’incontro del 6 dicembre ci hanno detto di concedere loro del tempo, poi dopo l’Epifania ci hanno comunicato che non accoglievano la nostra richiesta dei buoni pasto e ci dicevano un ‘dispiaciuto no’” ricostruisce Diego Monaci, Rsa della Fai Cisl. ‘No’ che non è stato preso bene dai lavoratori, che hanno indetto per oggi una prima giornata di sciopero: “Intanto facciamo un ‘dispiaciuto’ sciopero, poi valuteremo eventuali altre mosse” conclude Prina. Dal canto suo, l’impresa, per il momento, non intende rilasciare commenti sulla protesta.