Abbiamo già parlato in questa rubrica di eventi legati al mondo del fumetto. Abbiamo citato in particolare quelli che avvengono in alcune regioni del nostro paese e quello più grande e più conosciuto: il Lucca Comics&Games.
Abbiamo anche preso atto dell’evoluzione di questi fenomeni che, nei decenni, gradualmente, hanno sottratto spazio ai fumetti per cederlo prima a prodotti e situazioni ad essi correlati (gadgets, statuette, cosplayers…), poi a elementi e personaggi del tutto slegati dal contesto ma in grado di attirare pubblico pagante, ad esempio, estremizzando, le pornostars.
Pochi sanno che la prima manifestazione dedicata ai fumetti risale agli anni sessanta. Nel 1964, durante il Salone internazionale dell'umorismo di Bordighera, un gruppo di appassionati e intellettuali, tra cui Umberto Eco (all’epoca già autore di saggi sulle nuvole parlanti), progettò di creare un altro salone interamente dedicato al fumetto.
Un filmato dell’Istituto Luce sul Salone internazionale dell'umorismo di Bordighera
Nel gruppo c’era anche Romano Calisi, giovane assistente del professor Luigi Volpicelli, quest’ultimo direttore dell’Istituto di Pedagogia dell’Università di Roma e fondatore dell’Archivio Internazionale della stampa a fumetti. Calisi e Volpicelli misero a disposizione l’Archivio come base operativa del progetto e coinvolsero il critico Claudio Bertieri e lo stesso Eco nell’organizzazione.
Così, l'anno successivo, nel febbraio 1965, Bordighera ospitò la prima edizione del Salone Internazionale del fumetto, il primo nel suo genere a livello mondiale .
La locandina del 1° Salone Internazionale dei Comics di Bordighera
Ecco come Calisi, in un editoriale, presentava il salone:
“Dal 21 febbraio al 2 marzo 1965 si terrà a Bordighera il "1° Salone Internazionale dei Comics", organizzato dall'Istituto di Pedagogia dell'Università di Roma, dal Centro di Sociologia delle Comunicazioni di Massa e dall'Archivio Italiano della Stampa a Fumetti, in collaborazione con il Comics Clubs e con il Centre d'Etude des Littératures d'Expression Graphique, sotto il patrocinio del Comune e dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Bordighera.
La manifestazione, di cui è prevista una periodicità annuale, è il risultato di un vasto movimento di opinione e di ricerca sulla stampa a fumetti avvenuto un po' ovunque e soprattutto negli Stati Uniti, in Francia e in Italia.
Il boom dei fumetti ha avuto un notevole crescendo da tre o quattro anni a questa parte, sino ad arrivare alla creazione del Centre d'Etude des Littératures d'Expression Graphique e alla organizzazione dell'Archivio Italiano della Stampa a Fumetti (presso l'Università di Roma). Entrambi gli organismi riuniscono uomini di cinema, studiosi di varia provenienza (pedagogisti, antropologi, sociologi), disegnatori, eccetera.
Il Salone vuole documentare, sia in chiave storica che in rapporto all'attualità, quale sia stata e sia l'importanza di questo settore della cultura di massa e dell'editoria per ragazzi (ed anche per adulti).
Articolato in cinque iniziative fondamentali, esso si propone di documentare l'evoluzione della stampa a fumetti, attraverso generi e personaggi, nonché i rapporti tra i fumetti ed altri settori della cultura di massa. Sono previste infatti alcune sezioni riservate ai rapporti tra i comics e le arti figurative (quest'anno, in particolare, saranno presi in considerazione i legami con la pop-art), tra comics e cinema, tra comics e fotoromanzo: due sezioni saranno dedicate al linguaggio e alla sociologia dei comics; infine sarà reso omaggio ad alcune personalità di particolare spicco nella storia dei comics: Phil Davids, Antonio Rubino, Louis Forton. Coerentemente con le finalità proprie degli organismi organizzatori e collaboratori, tendenti a una rivoluzione dei buoni comics, due sezioni saranno specificatamente dedicate alla giovane scuola francese e alla giovane scuola italiana.
Sul piano scientifico, un particolare valore acquista la Tavola Rotonda Internazionale, che si articolerà in tre settori: comics e arti, comics e società, comics e scienze sociali. Ad essa prenderanno parte pedagogisti, estetologi, uomini politici, rappresentanti di enti educativi, editori, disegnatori di numerosi paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia, il Belgio, la Spagna, la Svizzera, e naturalmente l'Italia.
Dal canto suo, l'incontro internazionale degli Editori, Distributori e dei Disegnatori vuole mettere a fuoco i problemi editoriali e di categoria oggi all'ordine del giorno in tale settore, anche con riferimento al problema della censura sulla stampa a fumetti.
Giacchè la recente conferenza biennale dell'UNESCO ha per la prima volta preso in considerazione, nell'ambito degli interessi di Dipartimento per le Attività Culturali, il problema della ricerca scientifica sui comics, il convegno di fondazione della "Associazione Internazionale dei Centri di Ricerca sui Comics" darà vita ad un organismo che si collegherà con l'UNESCO, richiedendone il riconoscimento ufficiale.
Il complesso delle manifestazioni sarà regolato da una serie di comitati: il Comitato d'Onore, il Comitato Organizzativo, il Comitato Promotore, il Comitato Scientifico, il Comitato Artistico. Un direttore curerà il coordinamento e lo svolgimento dell'iniziativa.”
Il programma, come in parte annunciato nell’editoriale, offrì una “Galleria dei generi e dei personaggi” curata da Rinaldo Traini (I primi eroi - Il mondo di Walt Disney - il costume e l'umorismo - I buoni e i cattivi - L'incredibile mondo dell'avventura - La fantascienza ed i suoi eroi - I nuovi eroi); una mostra personale di Antonio Rubino e altre mostre dedicate a Louis Forton, a Phil Davis, a Tarzan e al fumetto francese; spazi espositivi di diverse case editrici (AIEPR, Arnoldo Mondatori Editore, Bompiani, Dardo, Cenisio); proiezioni delle serie televisive di "Flash Gordon" e "Buck Rogers"; infine una tavola rotonda internazionale sulla stampa a fumetti cui parteciparono Volpicelli, Calisi, Eco, Bertieri e altri intellettuali.
L'evento riscosse grande successo, tanto da guadagnarsi la copertina della rivista americana Life con una vignetta di Al Capp.
La copertina della rivista “Life”
Ma non dobbiamo dimenticarci che siamo in Italia, paese in cui avvengono cose davvero strane: nonostante il riscontro ottenuto dall’evento, il Comune di Bordighera, nella persona del Sindaco Raoul Zaccari (che aveva fortemente appoggiato quella prima edizione), decise di non aumentare il finanziamento per le edizioni successive. In un’intervista del 2013, Calisi descrisse con un “non si sa perché” il motivo che aveva spinto il Comune a bloccare quella promettente iniziativa.
Raoul Zaccari, sindaco di Bordighera nel ‘64 e ‘65
Ed ecco come i magheggi del destino designarono la futura capitale italiana del fumetto: Volpicelli conosceva personalmente Giovanni Martinelli, l’allora sindaco di Lucca, e trovò in lui il sostegno per la prosecuzione del progetto. Fu così che nel 1966 il Salone lasciò Bordighera e si trasferì nella città toscana.
Da questa edizione in poi, l'organizzazione fu affidata a Romano Calisi e Rinaldo Traini. Dopo il Salone del 1968, Calisi lasciò la direzione, che passò definitivamente a Traini.
Rinaldo Traini
Qui finisce la leggenda e comincia la vera storia. Il Salone internazionale del fumetto restò lucchese, tra alterne vicende, fino agli anni’90. Nel corso del tempo la formula interessò altre città non soltanto italiane; è del 1974, ad esempio, la prima edizione del Festival international de la bande dessinée d'Angoulême, creato sul modello lucchese. Oggi quello di Angoulême è considerato l’evento fumettistico più importante a livello europeo.
Nel 1994 Traini e il Comune di Lucca si separarono. Traini trasferì l’evento a Roma, denominandolo Salone Internazionale dei Comics, del Film di Animazione e dell'Illustrazione. L’ultima edizione ebbe luogo nel 2005 (potremmo forse considerarlo anche come antenato del Romics?).
Nel frattempo a Lucca, nel 1993, dalle ceneri del Salone fuggito nel Lazio, nasceva una nuova manifestazione che nel 1995 assunse il nome di Lucca Comics&Games.
Non si può dire che questo viaggio alle origini del più prestigioso evento fumettistico italiano non sia affascinante. Senza quel primo passo avvenuto a Bordighera, forse il Lucca Comics non sarebbe mai nato o sarebbe oggi comunque diverso. E chissà, se l’amministrazione bordigotta del ‘65 avesse avuto un po’ più di coraggio, adesso il più grande evento fumettistico italiano avrebbe avuto un altro nome e una location ligure.
Forse in un universo alternativo è andata proprio così.
In questo universo, invece, noi ci rileggiamo la prossima settimana.