Ventisei milioni di euro di donazioni e circa 1,4 milioni di prestazioni ambulatoriali. La Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro consolida i numeri del 2022 e continua sulla strada dell’espansione del centro di Candiolo con la creazione di una Biobanca.
Stamattina sono stati presentati i numeri del bilancio sociale e di sostenibilità 2023. A riassumere la forza del ‘Modello Candiolo’ è la presidente Allegra Agnelli: “Candiolo è fatto con le persone per le persone, una grande famiglia dove tutti insieme abbiamo lo stesso obiettivo. Il segreto di Candiolo infatti è nel mix fatto di medici, di ricercatori, di coloro che lavorano ogni giorno in Istituto, dei nostri sostenitori che non ci abbandonano mai e dei pazienti, che con la loro fiducia rafforzano il nostro impegno a fare ogni giorno ancora meglio e ancora di più – evidenzia – È il ‘modello Candiolo’, l’unico Centro italiano di ricerca e di cura oncologiche interamente realizzato con il sostegno di donatori privati”.
Le donazioni lo scorso anno sono state 41 mila a cui si aggiungono circa 270 mila firme per il 5x1000, le eredità e i lasciti testamentari.
A fare una panoramica dei dati della ricerca e della cura è il direttore Gianmarco Sala: “Sono attivi nove macro-progetti di ricerca, ai quali si aggiungono gli studi svolti dai 291 ricercatori nei 40 laboratori. In un anno le pubblicazioni sulle più prestigiose riviste internazionali sono state 259. Nel campo della cura la Fondazione ha contribuito a garantire circa 1 milione e 400 mila prestazioni ambulatoriali”.
L’evoluzione dell’Istituto passa ovviamente attraverso l’investimento nella tecnologia: “Nei nuovi spazi della radiologia interventistica e diagnostica sono operative, fra l’altro, due nuove Tomotherapy, con un impegno di spesa complessivo di circa 7 milioni di euro – elenca Sala –. Sono entrati in funzione per la chirurgia oncologica due nuovi robot Da Vinci, che si affiancano a quello già esistente, e diventerà presto operativa una nuova Pet-Tc, inserita nei nuovi spazi della medicina nucleare. Nel reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia è appena arrivato un ecoprocessore digitale, e infine abbiamo inaugurato un nuovo reparto di Medicina Interna al servizio del Sistema Sanitario Nazionale”.
Proprio l’utilizzo del nuovissimo Robot Da Vinci Single Port per la chirurgia mininvasiva della mammella costituisce un primato: “Siamo i primi e unici in Italia a operare con questa metodica - sottolinea il dottore Antonio Toesca, direttore del Programma di Chirurgia Senologica -. Il robot permette di accedere alla zona da trattare attraverso un'unica incisione di pochi centimetri, garantendo la massima precisione e minimizzando le cicatrici con grande vantaggio per la qualità della vita delle pazienti”.
Ma la volontà della Fondazione è quella di continuare a crescere, con il progetto della Biobanca, che costituisce il secondo lotto di ‘Cantiere Candiolo’: uno spazio di ulteriori 3 mila metri quadrati per la conservazione dei campioni di cellule tumorali che comporta un investimento di 10 milioni di euro.