Scuola e formazione - 17 ottobre 2024, 14:27

Al Liceo Porporato di Pinerolo, le culture si incontrano imparando l’italiano

Riapre le porte la scuola per stranieri Penny Wirton, che cerca sempre nuovi volontari da coinvolgere nel progetto

(Foto di repertorio)

(Foto di repertorio)

Tra le innumerevoli classi e i lunghi corridoi del Liceo Porporato di Pinerolo, nascosta tra le scuderie al piano terra, esiste un’aula che dal 2018 è diventata il riflesso di un mondo che sta cambiando, un luogo in cui le culture si mischiano e s’incontrano, per permettere l’integrazione ed il confronto. Un’aula che riaprirà il 22 ottobre per insegnare gratuitamente la lingua italiana ai migranti.

Il Porporato ospita la Scuola Penny Wirton, un progetto fondato nel 2008 dallo scrittore e docente Eraldo Affinati insieme alla moglie Anna Luce Lenzi, nasce dal sogno di rendere l’apprendimento della lingua italiana qualcosa di semplice: senza classi, voti o burocrazia.

Il progetto accolto e amato da molti volontari e studenti, negli anni si è diffuso a macchia d’olio, permettendo, grazie all’iniziativa spontanea, l’apertura di nuove sedi; ad oggi in tutta Italia se ne contano 65.

La nascita

“Faccio parte del gruppo che ha introdotto la Scuola Penny Wirton tra le mura di questo liceo – racconta Rossana Sappè, volontaria ed ex professoressa di italiano in pensione –. Ricordo che nell’anno scolastico 2017-2018 Affinati era venuto a tenere una lezione ed aveva parlato proprio di questo progetto: i ragazzi ne erano rimasti affascinati, e toccati dalla sua spiegazione avevano proposto di organizzare il Penny Wirton qui a scuola. La preside in carica, Maria Teresa Ingicco, fu subito aperta all’idea ed accettò la sfida. Il progetto partì nell’autunno dell’anno scolastico successivo, insieme ai docenti e agli studenti che si offrirono come volontari”. L’inizio è stato complicato, perché era uno dei primi Penny Wirton ad avere sede all’interno di una scuola pubblica, pertanto era necessario tutelare la maggior parte dei volontari, ancora minorenni. Furono di prezioso aiuto gli enti e le associazioni del territorio, come il Ciss di Pinerolo, la Diaconia Valdese, la Caritas e il Museo delle Migrazioni, che supportarono il progetto.

I ragazzi e gli insegnanti iniziarono a confrontarsi con tante persone di età e culture totalmente differenti, replicando i metodi tipici di Penny Wirton, come l’insegnamento uno ad uno, per incentivare il confronto e rompere le classiche barriere che si frappongono tra insegnante e studente e consentire, attraverso la conoscenza dell’altro, di rafforzare anche la rete sociale di persone spesso sole ed escluse.

Una finestra sul mondo

“La nostra è una finestra sul mondo, negli anni abbiamo assistito all’ondata migratoria di afghani ed ucraini, ad oggi ci sono anche molti giovani ragazzi sudamericani a frequentare le lezioni – rileva Sappè –. È un ambiente fluido, dove non si può pensare di garantire una continuità: c’è chi frequenta per un po’ e poi abbandona, magari perché ha trovato un lavoro o ha cambiato paese. Noi dobbiamo essere in grado di accoglierli senza giudicarli, facendo capire loro come questo sia uno spazio sicuro”. Il progetto è cresciuto negli anni e lo scorso anno scolastico gli studenti erano 89, contro i 76 del 2022-2023 e i volontari sono passati da 79 a 96, conservando una prevalenza di studenti del triennio. Le lezioni sono state 51, con una media di 25 stranieri contro i 20 del ciclo precedente e il totale di quelle individuali è stato di 1.300 contro le 1.000 dell’anno scolastico precedente.

Negli anni è anche aumentata anche la frequenza delle donne, inizialmente molto bassa.

Le lezioni si tengono due volte a settimana al pomeriggio, il martedì e il giovedì dalle 14,45 alle 16,30. Tra gli studenti stranieri ci sono anche molte persone che utilizzano questo spazio per farsi aiutare nei compiti che gli vengono assegnati al corso di Cpa (Centro d’istruzione per gli adulti) che frequentano per ottenere l’esame di terza media.

“La relazione inizialmente è difficile da stabilire e spesso i nuovi arrivati sono molto timidi. Inoltre ognuno ha esigenze differenti, ci sono persone laureate che hanno semplicemente bisogno di imparare la lingua ed altri analfabeti che non hanno mai tenuto una penna in mano – sottolinea Sappè –. Fare volontariato al Penny Wirton è un esercizio di cittadinanza attiva e non c’è nulla di più soddisfacente nel vedere l’emozione negli occhi di chi, per la prima volta legge il proprio nome ad alta voce, o riesce finalmente a identificare sulla cartina il proprio paese di provenienza, scrivendolo poi sul quaderno”

Le lezioni del Penny Wirton partiranno il 22 ottobre e termineranno il 25 maggio.

Per prendere parte al progetto è possibile contattare la referente Elisa Sartori all’e-mail pennywirton@liceoporporato.edu.it e per ulteriori informazioni consultare il sito Penny Wirton.

Asia Morosinotto

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