"Ci tolgono anche il diritto ad ammalarci". A parlare è Francesca, delegata della Rsa Il Porto di via Torre Pellice 25 a Torino, che questa mattina insieme ad altri colleghi è in presidio sotto il grattacielo della Regione. La motivazione? Circa un centinaio di lavoratori - per un totale di dieci case di riposo tra Torino, Orbassano e Caselle - verranno assorbiti dalla multinazionale francese Colisee.
Stipendio da 1.100 a 1.300
"Chiediamo - spiega Alessandro Zanetti della Cub Sanità - il miglioramento delle condizioni di vita e lavorative del personale, oggi ridotto alla fame, oltre ad un'organizzazione del lavoro più umanizzata". Un'Oss viene pagata dai 1.100 ai 1.300 euro per 38 ore settimanali, comprese le indennità e i bonus fiscali.
No reperibilità né straordinari
"Spesso - aggiunge Zanetti - è comandata a fare 6, 7, 8, 9 giorni di lavoro consecutivi con turni sulle 24 ore e sull'intera settimana". "Il tutto - aggiunge - senza riconoscimento di reperibilità né di straordinari, con orari che cambiano improvvisamente senza nessuna attenzione né per il diritto al riposo, né per la vita privata".
"Ci tolgono il diritto ad ammalarci"
Il nuovo contratto nazionale di lavoro Anaste (Associazione Nazionale Strutture Terza Età), come denunciano da tempo i sindacati, "penalizza la retribuzione della malattia e i giorni di permesso". "Ci vogliono togliere - spiega Francesca della Rsa Il Porto - il diritto ad ammalarci: ogni anno possiamo presentare un massimo di 10 certificati medici per malattia, poi siamo licenziabili. Di questi solo nei primi tre casi siamo pagati al 100%, poi dal 4° permesso in poi la retribuzione diminuisce".
"Vogliono poi mettere - aggiunge - la "banca ore": se fai delle ore in più non te le pagano subito, ma le accumuli e ti vengono saldate dopo sei mesi. Si perdono così molti soldi", conclude.