Anni di storia attraversati dalla guerra e dall’impegno civile verso popolazioni colpite dalle calamità naturali. Gli Alpini di Cumiana si sono sempre resi attenti custodi delle memorie del paese e vogliono continuare a farlo, ricordando tutto ciò che è stato realizzato in un secolo di vita.
“Il centenario verrà festeggiato il 5, 6 e 7 giugno 2026, date già stabilite in accordo con il Comune – indica Maurizio Ruffinatto, del direttivo del Gruppo Alpini di Cumiana –. Vogliamo però prepararci con calma e per tempo, stiamo già pensando a un logo per i 100 anni e abbiamo aperto una pagina Facebook e Instagram per promuovere le iniziative che ci saranno e per iniziare a mettere qualche foto delle iniziative che facciamo sempre. Per il prossimo anno ci sarà una serie di eventi dedicati: l’idea è di proporre tutti i mesi qualcosa di legato al centenario, che sia con le scuole o con le associazioni oppure con gruppi alpini esterni, per poi arrivare ad avere il cuore dei festeggiamenti a giugno”.
Il Gruppo, parte della sezione di Torino, è in realtà molto legato al Pinerolese e l’obiettivo è farsi conoscere nei paesi vicini, anche tra chi non è Alpino: “I soci li raggiungiamo già attraverso Whatsapp e a loro arrivano tutte le comunicazioni ufficiali. Anche se non ce n’è bisogno perché Cumiana risponde molto bene sempre, ci piacerebbe con l’occasione cominciare a far capire che ci siamo in modo da arrivare il prossimo anno ad avere un bacino che partecipi alle iniziative e sappia qual è stata la nostra storia”.
Una storia iniziata nel 1926, quando 9 Alpini di Cumiana che avevano combattuto nella Grande Guerra, guidati dal Capitano Carlo Bollano, hanno costituito un Gruppo dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione di Torino per ricordare insieme sacrifici e vittime del conflitto, che è rimasto attivo fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Pochi sono i documenti ufficiali sulle attività di quegli anni e ormai pochissimi e offuscati dal tempo i ricordi personali.
Nel 1947, sotto la guida del Generale Antero Leonardo Canale, il Gruppo viene ricostituito e dedicato alla memoria della Medaglia d’Oro del Sottotenente Aldo Turinetto. A Canale sono succeduti ben altri otto capigruppo: Guido Ruffino nel 1949, Roberto Gontero nel 1951, Eulelio Moratto nel 1953, Felice Issoglio nel 1977, Lorenzo Issoglio nel 1987, Valerio Carello nel 1996, Giuseppe Baravalle nel 2007 e Giovanni Picco nel 2019.
Anche grazie a loro, l’attività del Gruppo è sempre stata costante nel tempo, presente sul territorio e in tutta Italia. Un sostegno importante è stato dato alle zone colpite da calamità naturali: nel 1976, ad esempio, quattro soci hanno prestato la loro opera alla ricostruzione del paese di Villasantina in Friuli distrutto dal terremoto, nel 1995 sono stati stanziati 5 milioni in favore del Gruppo di Cerro Tanaro, danneggiato dall’alluvione pochi mesi prima, mentre nel 2016 è stato dato un contributo alla comunità di Abetito di Montegallo, dopo il terremoto nelle Marche.
Significative sono state anche le opere di costruzione e ristrutturazione. Si ricorda nel 1987 il restauro Chiesa della Verna, nella borgata in cui dal 1980 al 2019 si è tenuta la festa Alpina con relativo rancio. Nel 1996 è stato inaugurato il ‘Parco Alpini M.O. Aldo Turinetto’ adiacente alla casa di riposo per anziani, nel 2001 è stata ricostruita la Cappella di S. Bernardo alla rocca Due Denti, nel 2006 la nuova sede in via Provinciale 11 e nel 2021 il Monumento ai Caduti del capoluogo con un investimento di 9.000 euro.
Per commemorare l’impegno dimostrato negli anni da più anziani in tutte queste opere, il ‘gruppo giovani’ ha preso in mano l’organizzazione del centenario. “Ce ne stiamo occupando noi della parte che chiamano ‘gruppo giovani’, anche se ormai siamo tutti sessantenni... beh, rispetto alla media siamo leggermente più giovani – scherza Ruffinatto –. È un appuntamento importantissimo a cui chi ha veramente fatto il gruppo negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta riesce ancora a partecipare. Da quegli anni in avanti ha girato benissimo perché le persone, in pensione magari anche a 50 anni, si sono dedicate veramente tanto al volontariato. La festa dei 100 anni vuol essere anche un ringraziamento a color che oggi hanno tra i settantacinque e gli ottantacinque anni, quindi circa l’80% dei 250 soci di Cumiana, e difficilmente riusciranno a vivere ancora un traguardo simile. Vorremmo che per loro questo sia veramente un momento di cui possano godere, senza pensare a quello che c’è da fare ma solo a festeggiare”.