Non solo Fumetti - 20 aprile 2025, 06:30

Ken Parker: il ritorno di “Lungo Fucile”

L’antieroe creato da Berardi e Milazzo viene ripubblicato in una nuova collana dalla Sergio Bonelli Editore

Il fumetto western ha, da sempre, caratteristiche abbastanza peculiari, spesso ereditate dal cinema omologo, di cui riproduce tipologia di storie, personaggi e ambientazioni. Potremmo dire che è difficile trovare un fumetto (ma vale anche per i film) in grado di distanziarsi dal concetto di western classico. Ciò non va certo a discapito del prodotto se si pensa che Tex Willer continua a cavalcare imperterrito, con lo stesso successo di pubblico, dalla fine degli anni ‘40.

Ma anche il genere western ha le sue eccezioni. Una di queste è senz’altro, nel mondo delle nuvole parlanti, Ken Parker.

Il personaggio nasce dalla penna del grande autore genovese Giancarlo Berardi (di lui abbiamo parlato in articoli passati citando un altro suo personaggio, la criminologa Julia Kendall) e dalla matita dell’altrettanto grande disegnatore tortonese (ma potremmo dire ligure d’adozione) Ivo Milazzo. Un personaggio del tutto innovativo; per certi versi lo si potrebbe considerare un antenato di eroi apparentemente distanti come, ad esempio, Dylan Dog.

In Ken Parker infatti, l’azione, l’avventura, il dramma, fino a quel momento risolti in altre testate esclusivamente con sparatorie e scazzottate, vengono affiancate da una maggiore introspezione. Pensieri, riflessioni, dubbi, malinconie, rendono più umano un individuo che sbaglia, riconosce i suoi errori, si mostra intimamente solidale con i più deboli, gli sfortunati, gli sfruttati.

Ken Parker, detto “Lungo Fucile” con riferimento alla vecchia arma modello “Kentucky” che porta sempre con sé, prima che un trapper, è un filosofo, un uomo che si fa domande consapevole del fatto che molto raramente troverà delle risposte.


Una tavola del fumetto Ken Parker

Probabilmente quando, nel 1974, Berardi e Milazzo presentarono alla Cepim (che più tardi avrebbe cambiato il nome in “Sergio Bonelli Editore”) una storia autoconclusiva per la Collana Rodeo, non si aspettavano il successo che avrebbero ottenuto solo qualche anno più tardi. Il personaggio, all’epoca, si chiamava Jedediah Baker e somigliava molto all’attore Robert Redford nella sua interpretazione di Jeremiah Johnson nel film “Corvo rosso non avrai il mio scalpo”. Bonelli intuì le potenzialità insite in questo nuovo tipo di narrazione, nella particolarità del disegno, del tutto aliene da quanto era comparso fino a quel giorno nel mondo del fumetto. Il nome fu cambiato in Ken Parker e il personaggio ottenne una testata tutta per sé, che cominciò la sua avventura nelle edicole nel giugno del 1977.


Robert Redford nella locandina del film “Corvo rosso non avrai il mio scalpo”

In poco tempo Ken Parker giunse a vendere 60000 copie mensili. L’approccio realistico e l’attenzione sull’evoluzione psicologica del personaggio conquistarono il pubblico, soprattutto in quelle storie più poetiche (e utilizzo questo termine per il suo significato), che affrontano temi complessi come i diritti civili, il razzismo, la giustizia, la guerra e la coscienza individuale. Tra queste citiamo, su tutte, quella contenuta nell’albo numero 58, intitolata “Sciopero”, che ha in copertina, tra l’altro, un evidente richiamo al dipinto “Il quarto stato” di Pellizza da Volpedo.

Copertina del numero 58 di Ken Parker “Sciopero”

Ora qualcuno starà pensando “la sensibilità del pubblico, nel tempo, si è guastata, magari per colpa della tv, così le vendite sono calate. Ecco perché Ken Parker non è più in edicola”.

No, tutt’altro.

Ken Parker è un fumetto d’autore, caratterizzato da una cura meticolosa dei dettagli, realizzato con un approccio e delle tempistiche che difficilmente potevano conciliarsi con le necessità commerciali di un prodotto mensile. Berardi e Milazzo, benché affiancati da alcuni collaboratori (tra gli altri Marraffa, Cianti, Alessandrini, Polese, Trevisan, Ambrosini, Tarquinio), non riuscivano a rispettare le scadenze.

A partire dal numero 12, le uscite divennero bimestrali, fino a divenire addirittura irregolari. Nel 1983, dopo aver raggiunto il numero 57, gli autori decisero di interrompere la serie. Dopo una pausa di sette mesi, la pubblicazione riprese con altri due albi, per poi concludersi definitivamente.

Berardi, in una lettera, cercò di spiegare ai lettori che lui e Milazzo per garantire la puntualità delle uscite avrebbero dovuto rinunciare alla qualità dell’opera.

Nei decenni successivi, Ken Parker ha continuato la sua avventura nelle edicole e nelle librerie, sotto varie forme, con storie nuove oppure più volte ristampate, con altre case editrici (una delle quali fondata dagli stessi Berardi e Milazzo), poi di nuovo con Bonelli.

Ed è proprio la casa editrice natale a dare in questi giorni la nuova, buona notizia: la pubblicazione di una collana che riporta il personaggio dai suoi lettori. L’edizione sarà in grande formato e riprenderà fedelmente l’ordine cronologico delle uscite originali.

"Una collana che offre l'opportunità di scoprire o riscoprire un indimenticabile anti-eroe, nonché un modo di raccontare, con parole e segni, che all'epoca della prima pubblicazione ha fatto sognare e palpitare i lettori, divenendo fin da allora imprescindibile punto di riferimento per chi desiderasse cimentarsi con la moderna narrazione a fumetti", ha dichiarato la casa editrice in una nota.

L’appuntamento con il primo volume è fissato tra due giorni, martedì 22 aprile, in tutte le edicole.

Noi ci rileggiamo la prossima settimana. Nel frattempo…

Buona Pasqua a tutti.

Thomas Pistoia