La questione ha fatto discutere negli ultimi mesi, dividendo la politica locale. Oggi è arrivata la ratifica dal notaio della cessione del servizio idrico da Acea Pinerolese Industriale (Api) a Smat.
L’azienda locale aveva un accordo con quella metropolitana che era una sorgente importante per il bilancio aziendale, ma aveva anche permesso, in passato, di difendere una tradizione secolare. È da circa 100 anni che il Pinerolese, a parte alcuni piccoli Comuni, gestisce in autonomia il servizio idrico, in forma consortile.
La legge, però, spingeva all’adozione di un gestore unico, nell’ambito di riferimento, che per il Pinerolese è quello della Città Metropolitana di Torino. Una soluzione ineluttabile per alcuni sindaci ed evitabili per altri, come quelli delle vallate Pellice, Chisone e Germanasca, che in buona parte si sono battuti per trovare strade alternative.
Quali sono i termini dell’accordo, che partirà domani, martedì 1° aprile? In Smat passano 94 lavoratori, mentre Acea continuerà a fornire servizi come le buste paga: “È stato fissato un canone di 2,3 milioni di euro circa, che verrà ridotto del 5% l’anno grazie a interventi di efficientamento” spiega Francesco Carcioffo, ad di Api. In pratica la buona parte di questo efficientamento dovrebbe arrivare con il pensionamento o il prepensionamento di personale che non verrà poi sostituito.
Smat però piazzerà il suo quartier generale negli uffici di Acea, con cui ha stipulato un contratto di affitto fino al 2033 – anno in cui scade la concessione per la gestione dell’acqua nel Torinese.
Il valore delle reti, del magazzino e del tfr dei dipendenti, invece, andrà definito nel dettaglio nei prossimi giorni. Le stime parlano di 14,8 milioni di euro, ma bisognerà aggiornare puntualmente la perizia dello scorso giugno. Nel frattempo, però, Smat e Acea hanno trovato un’intesa: “Dopo la firma di oggi ci vengono erogati subito 14 milioni di euro, in attesa di definire la cifra nel dettaglio” conclude Carcioffo.