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Economia e lavoro | 20 marzo 2025, 15:21

Sempre meno mani giovani: nel Piemonte in dieci anni si sono perse 9mila imprese artigiane under 35

È quanto emerge dall'analisi Unioncamere-InfoCamere sulla nati-mortalità delle imprese giovanili che fotografa la profonda trasformazione del tessuto imprenditoriale italiano, spinta anche dall’inverno demografico in cui è entrata la nostra società

Sempre meno mani giovani: nel Piemonte in dieci anni si sono perse 9mila imprese artigiane under 35

Un preoccupante calo delle imprese guidate da giovani imprenditori in Piemonte: è l’allarme lanciato dal Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese. Secondo i dati forniti, negli ultimi dieci anni la regione ha perso 8.775 imprese giovanili, con un forte decremento registrato tra il 2014 e il 2024. Le imprese guidate da under 35 sono infatti passate da 45.305 a 36.530. 

Il peso delle imprese giovanili sul totale delle attività economiche in Piemonte è diminuito dal 10,1% nel 2014 all’8,7% nel 2024, con una variazione di -1,4%. Il settore artigiano, in particolare, ha risentito in modo drammatico di questo calo, con una perdita di oltre 47.000 imprese giovanili in tutta Italia, pari a un -28,1%.

I dati, emersi dall’analisi Unioncamere-InfoCamere sulla natalità e mortalità delle imprese giovanili, riflettono una trasformazione profonda del panorama imprenditoriale italiano, alimentata anche dalla crisi demografica che sta attraversando la società. Sebbene il calo abbia coinvolto quasi tutti i settori, emergono tendenze di crescita in ambiti innovativi e sostenibili.

In particolare, è cambiata la composizione settoriale dell’imprenditoria giovanile. Se nel 2014 il commercio e le costruzioni costituivano quasi il 45% delle imprese under 35, oggi la loro quota è scesa al 37%. Al contrario, cresce l'incidenza dei settori dei servizi alle imprese (passato dall’8,7% all’11,8%) e dell’ICT (da 6,4% all’8%), a testimonianza del crescente orientamento delle nuove generazioni verso settori tecnologici e di servizi avanzati.

Un dato che evidenzia una trasformazione nelle scelte imprenditoriali dei giovani, sempre più orientati verso l’innovazione e la sostenibilità, a fronte di un panorama che presenta però evidenti difficoltà nel sostegno e nella crescita del tessuto imprenditoriale giovanile.

“Questo dato - commenta Francesca Nota, Presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Piemonte - va letto in un contesto economico generalizzato e va inserito anche all’interno di uno scenario sociale di invecchiamento della popolazione. In Italia e in Piemonte il numero dei giovani è crollato. Voglio ricordare che in Piemonte l’andamento della popolazione tra i 15 e i 34 anni negli ultimi 10 anni è diminuita di 11.863 unità (-1,4%)”.

“Riteniamo fondamentale arginate la contrazione del numero di imprese guidate da under 35, - continua Nota - attraverso misure concrete che favoriscano l’accesso al credito, la semplificazione burocratica e il supporto alla formazione e all’innovazione. Se da un lato settori tradizionali soffrono maggiormente, dall’altro la crescita dei servizi alle imprese e la stabilità dell’agricoltura dimostrano che, con le giuste competenze e opportunità, i giovani possono ancora costruire il proprio futuro da protagonisti”.

“L’Italia ha bisogno di nuove generazioni di imprenditori - conclude Nota - capaci di portare innovazione e valore aggiunto nei settori ad alta intensità di conoscenza. Chiediamo alle istituzioni di intervenire con politiche mirate, investendo nelle competenze e nella digitalizzazione per rendere più attrattiva e sostenibile la scelta imprenditoriale per i giovani. Non possiamo permetterci di perdere altre imprese giovanili: il futuro dell’artigianato e dell’economia del nostro Paese dipende dalla capacità di sostenere chi ha il coraggio di mettersi in gioco”.

Redazione

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