Gli angrognini vogliono riaprire il tempio di Serre e raccolgono donazioni per gestire gli imprevisti che potrebbero nascere una volta che inizierà il cantiere per il restauro. La struttura, infatti, non è più accessibile al pubblico dal 2019: “Alla fine di quell’anno decidemmo di chiuderla per la caduta dell’intonaco dalla volta che ci ha fatto presagire problemi per la sicurezza. Il rischio infatti era che avvenissero ulteriori distacchi” spiega Marina Bertin, presidente del Concistoro della Chiesa valdese di Angrogna.
L’importanza del tempio
L’edificio però ha la sua importanza non solo per gli abitanti della frazione ma anche per i turisti in visita alla vallata, attratti dalla storia dei valdesi: si trova infatti proprio alla partenza del sentiero che porta alla Gueiza d’la tana: la grotta dove secondo la leggenda si rifugiavano a pregare, toccando la scuoletta Beckwith e il museo degli Odin, il prato di Chanforan con il monumento che ricorda il sinodo del 1532 che sancì l’adesione alla Riforma, e il museo delle donne valdesi proprio vicino al tempio. “Spesso, prima della chiusura, l’edificio era utilizzato dalle guide come punto di partenza delle passeggiate o come riparo in caso di maltempo – ricorda Bertin –. Inoltre, avendo una capienza di un’ottantina di posti, ospitava incontri pubblici e concerti perché privo di colonne interne e caratterizzato da una buona acustica”.
I lavori in programma con l’otto per mille
Per risolvere il problema del distacco dei calcinacci dal soffitto, il Concistoro ha affidato la progettazione all’architetto Luca Manfren che già ha lavorato alla ristrutturazione del tempio del Ciabas, che ha usufruito dei fondi del Pnrr. “Nel progetto per Serre abbiamo fatto inserire anche il completo restauro del tempio con interventi, ad esempio, sui serramenti e sul portone di accesso” aggiunge Bertin. È previsto anche il posizionamento di una rampa che consentirà alle persone con disabilità di accedere al tempio. Il costo complessivo degli interventi è 166.000 euro che il Concistoro coprirà con i fondi dell’8 per mille, che non sono ancora stati ufficializzati ma su cui è fiducioso di poter contare: “Per accedere ai fondi abbiamo dovuto attendere tuttavia che la Soprintendenza archeologica riconoscesse l’importanza del tempio e lo vincolasse: per questo c’è stato bisogno di tanto tempo”.
La raccolta fondi per gli imprevisti
Pur sapendo come coprire la spesa della ristrutturazione la chiesa valdese di Angrogna si è attivata per una raccolta fondi: un evento si è già svolto il 15 febbraio, il prossimo è in programma sabato 22 marzo alle 21: quando al tempio di San Lorenzo si esibiranno la corale valdese di Angrogna e il coro Escarbòt. “Tutte le donazioni raccolte durante gli eventi verranno destinate a coprire le spese impreviste che bisogna mettere in conto con l’apertura del cantiere – sottolinea Bertin –. Speriamo di vedere gli operai all’opera già questa estate”.