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Val Chisone | 17 gennaio 2025, 16:51

Da Champlas du Col a Lajetto, Pragelato riscopre i Carnevali alpini

Domani pomeriggio un incontro alla Galleria Timber

Il Carnevale di Champlas du Col

Il Carnevale di Champlas du Col

Rievocazioni delle maschere carnevalesche dei territori di montagna per raccontare le antiche tradizioni in occasione delle Universiadi a Pragelato. Domani, sabato 18, un incontro illustrerà storie, personaggi e riti di carnevali come quelli di Champlas du Col e di Lajetto.

Il progetto culturale è partito dalla Fondazione G. Guiot Bourg. “Cercavamo un titolo, un argomento di cui parlare per le Universiadi. Il Comune ci ha chiesto di occuparcene, abbiamo fatto qualche proposta al Comitato e loro hanno accettato ‘Carnevali alpini e dolciumi’, sia per il periodo sia per i dolciumi della tradizione che proporremo”, spiega Elena Ghezzi Matheod, della Fondazione.

L’evento, alla Galleria Timber di via Albergian 20 a Pragelato, sarà organizzato in due parti. Alle 17 inizierà la conferenza, in cui interverranno Alessandra Maritano, dell’Associazione Centro Arti e Tradizioni Popolari di Pinerolo, Alessia Prin, volontaria del Museo di Carnevale di Champlas, e Michele Bonavero, dell’Associazione Culturale ‘Le Barbuire’. A seguire ci sarà un altro momento culturale, ma anche di degustazione di dolciumi: “La Fondazione ha proposto il pane dolce, che veniva preparato soprattutto durante il periodo di Carnevale, ma anche in altre occasioni. Su questo, i panificatori di Torino e Giaveno si sono presi l’onere di proporlo, e verrà distribuito insieme alle classiche bugie”, racconta Maritano.

Non mancherà uno spazio per la rievocazione: “Di per sé a Pragelato non c’è una precisa tradizione, ma certamente ci si vestiva con degli indumenti vecchi, con dei calzettoni, con dei cappelli, con degli abiti più consumati e logori”, continua Maritano, e domani alcuni ragazzi del posto cercheranno di riproporre la tradizione, indossando i costumi dei loro nonni.

Ma quali saranno i Carnevali che verranno analizzati? “Nell’incontro punteremo in particolare sulla Val di Susa e la Val Chisone. Alessia Prin parlerà del Carnevale di Champlas du Col, riscoperto in occasione delle Olimpiadi nel 2006, mentre Michele Bonavero racconterà qualcosa del Carnevale del Lajetto, sopra Condove, riscoperto intorno al 2010. A essere rappresentato è sempre un momento di passaggio dall’inverno alla primavera, secondo il rito agricolo la terra che riprende il suo ciclo vitale. Tendenzialmente sono carnevali in cui venivano e vengono fatti scherzi, con comportamenti non consueti.”

Durante la conferenza, con video e immagini, si racconteranno visivamente queste manifestazioni, grazie anche all’aiuto alcune persone che porteranno le maschere dal vivo. “L’idea è far conoscere queste tradizioni chiaramente legate a contesti ormai superati, ma che esprimono un valore culturale ricco e importante, che i nostri territori fortunatamente hanno ancora e hanno ripreso a valorizzare. In un ambiente chiuso verranno riproposte le fasi di un momento di comunità e di festa”.

I materiali che verranno mostrati sono stati tradotti anche in lingua inglese, per accogliere e rendere partecipi i ragazzi delle varie delegazioni. Durante l’evento sarà presente l’accompagnamento musicale del gruppo Daü.

Il Carnevale di Champlas du Col

In questa frazione di Sestriere, negli ultimi giorni prima della Quaresima, il corteo di maschere dei giovani andava di borgata in borgata a mettere in scena delle piccole rappresentazioni. La conferenza si concentrerà in particolare sulle figure dei due Dottori, che in realtà svolgevano un ruolo da Avvocati, e dei due Arlecchini, le cui maschere saranno presenti dal vivo durante la conferenza. L’antico carnevale, abbandonato nel 1947, ha avuto una nuova edizione nel 2005 e nel 2006. Ora la sua tradizione è affidata al museo, dove poter scoprire gli altri personaggi: i due Carabinieri, la Cantiniera, il Giudice, il Narratore, i due Vecchi e una Vecchia, la Quaresima, il Carnevale e la Figlia di Carnevale.

Il Carnevale di Lajetto

Due sono i gruppi di personaggi in questo carnevale, ‘I Belli’, eleganti e aggraziati, e ‘I Brutti’, rozzi e dispettosi. Tra i primi ci sono: gli Arlecchini, sempre in coppia e vestiti di bianco con lunghi cappelli a punta ricoperti di pompon, fiori colorati e nastrini; L’Monsu e la Tota (il signore e la ragazza), che si dice siano due amanti dal portamento distinto; il Dotor, con i guanti neri e la classica borsa da medico; il Soldà, con la sua spada. In passato anche i ruoli femminili erano interpretati esclusivamente da uomini. Tra i secondi ci sono invece le Cobie ’d vej e il Pajasso, il personaggio principale che indossa corna di mucca e porta appeso a una gamba un campanaccio. “Le maschere delle Barbuire, i Brutti, sono prodotte artigianalmente con materiali di riciclo o trovati nei boschi, come foglie e pigne, che creano delle creazioni artistiche uniche. Anche alcune di queste, molto probabilmente, saranno presenti dal vivo”, aggiunge Maritano.

Sabina Comba

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