"Soddisfatta". Così si è definita la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa di inizio anno parlando dell'accordo con Stellantis. Tra il ritorno di Donald Trump, l'ipotesi di dazi, la presenza (ingombrante) di Elon Musk, la liberazione di Cecilia Sala e il conflitto in Medio Oriente, c'è stato spazio anche per l'automotive nel primo incontro del 2025 con i giornalisti.
"Tutela dei lavoratori"
Interrogata sulla sua opinione alla luce delle ultime trattative e degli incontri con il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fca e Psa, Meloni ha ribadito: "Sono soddisfatta dell'accordo con Stellantis". E ha sottolineato come l'approccio sia orientato all'aspetto occupazionale: "Cerchiamo di fare quello che possiamo per avere sempre un approccio a tutela dei lavoratori".
Ma c'è chi non ha gradito le parole della Premier. "Meloni parla di accordo con Stellantis, ma stiamo parlando di un piano presentato dall'azienda a dicembre e che ancora non ha avuto alcuna conseguenza concreta, a partire dai piani di assunzione e di investimento in ricerca. Di reale c'è invece il taglio drastico del governo al fondo sull'automotive e la prosecuzione della cassa integrazione per migliaia di lavoratori e lavoratrici: a Mirafiori siamo arrivati al 18° anno consecutivo, e Stellantis ha già comunicato ai sindacati che è previsto il ricorso agli ammortizzatori sociali almeno fino ad agosto", sottolineano gli esponenti di AVS Marco Grimaldi e Alice Ravinale.
"Noi saremo soddisfatti quando la multinazionale, che continua a macinare miliardi di dividendi, creerà occupazione buona e stabile in Italia. Il Governo apra trattativa con Stellantis sul reshoring dei modelli FIAT programmati su Serbia, Polonia e Marocco", è la richiesta avanzata dai due esponenti della sinistra. "Ottenga la conferma dei tempi di realizzazione della gigafactory di Termoli e l’interruzione di qualsiasi processo di spinta alla delocalizzazione degli investimenti dei fornitori".
Polemica sull'audizione di Elkann
Proprio nei giorni scorsi, su questo tema, si era riaccesa la polemica anche alla luce della nomina di John Elkann, presidente di Exor e di Stellantis, all'interno del consiglio di amministrazione di Meta (Facebook e Instagram). Carlo Calenda, leader di Azione, aveva ricordato come la priorità fosse che il presidente del Gruppo si presentasse di fronte al Parlamento per spiegare piani e scenari futuri. Un incontro finora rimandato e che, dopo la fuoriuscita dell'ex amministratore delegato, Carlos Tavares, aveva visto invece la partecipazione dell'attuale responsabile di Stellantis Europa, Jean Philippe Imparato.
Mirafiori resta al palo
Intanto, continua la pausa forzata per la produzione a Mirafiori: come comunicato ai sindacati prima delle Feste, la riapertura delle Carrozzerie, per quanto riguarda la 500 Bev, è fissata per il 20 gennaio, mentre per la Maserati si punta al 2 febbraio.