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Salute | 04 gennaio 2025, 11:31

Eccezionale intervento salva la vita ad un 85enne malato di cuore al Mauriziano

Per poter eseguire l’intervento combinato è stata usata una valvola aortica per via transcatetere (TAVI) di ultimissima generazione

Eccezionale intervento salva la vita ad un 85enne al Mauriziano (foto di archivio)

Eccezionale intervento salva la vita ad un 85enne al Mauriziano (foto di archivio)

Nei giorni scorsi è stato eseguito dal gruppo dell’emodinamica (Tiziana Aranzulla, Gianmarco Annibali e Giorgio Quadri), coordinato dal dottor Innocenzo Scrocca, un intervento innovativo per il trattamento della stenosi aortica, presso la Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dal dottor Giuseppe Musumeci). L’intervento è stato eseguito su un uomo di 85 anni, che, oltre alla stenosi aortica, soffriva di una grave coronaropatia ed era indispensabile nella stessa seduta correggere la stenosi aortica e subito dopo disostruire le coronarie con un’angioplastica coronarica.

Valvola aortica di ultima generazione

Per poter eseguire l’intervento combinato è stata usata una valvola aortica per via transcatetere (TAVI) di ultimissima generazione. In particolare è stato eseguito il primo impianto in Italia della nuova valvola transcatetere Evolut™️ FX+ di Medtronic, che, grazie al particolare design con 3 celle ampie, offre ai cateteri maggiore spazio di manovrabilità per poter facilitare l'accesso alle coronarie dei pazienti che necessitano o necessiteranno una reincanulazione coronarica.

Il primo impianto effettuato presso l’ospedale Mauriziano segna un passo fondamentale nell’adozione di tecnologie all’avanguardia in Italia, confermando la struttura come uno dei centri di riferimento per l’innovazione in campo cardiologico. L’intervento è stato eseguito con successo e con un decorso post-operatorio regolare ed il paziente è stato dimesso in terza giornata.

Prima volta in Italia

Siamo estremamente orgogliosi di essere i primi in Italia a realizzare questo impianto” ha dichiarato il dottor Giuseppe Musumeci (Direttore della Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino). “Questo risultato non solo rappresenta un’importante pietra miliare per la nostra équipe, ma anche per tutti i pazienti che beneficeranno di trattamenti sempre più sicuri ed efficaci”.

L’ospedale Mauriziano di Torino continua ad impegnarsi nella promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di garantire ai propri pazienti le migliori soluzioni terapeutiche disponibili. 

Infatti sempre presso la Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino è stato eseguito il primo intervento presso una struttura pubblica in Italia con l’utilizzo del sistema valvolare aortico ACURATE Prime™, tra le più recenti ed innovative tecnologie per la sostituzione di valvola aortica transcatetere (TAVI). 

Stenosi aortica: di cosa si tratta

La stenosi aortica è la malattia valvolare più frequente nei Paesi occidentali, a causa dell’invecchiamento della popolazione, con una prevalenza di circa il 3% nei pazienti con età superiore ai 75 anni ed una mortalità dall’insorgenza dei sintomi di circa il 50% a distanza di 3 anni.  Le cause della stenosi aortica sono prevalentemente la sclerosi dei tessuti e la calcificazione della valvola aortica, causata appunto dal fisiologico invecchiamento dei tessuti, che portano ad una riduzione della sua capacità di apertura durante la contrazione del ventricolo sinistro verso l’aorta. Ne risulta quindi una diminuzione della quantità di sangue che fuoriesce dal cuore e quindi in tutto l’organismo.

Nelle forme meno severe la stenosi aortica è asintomatica ma, con l’aggravarsi della patologia, insorgono i sintomi tipici, che consistono in affanno, dolore al petto e svenimento, principalmente ma non solo sotto sforzo. La mortalità per stenosi aortica severa dall’insorgenza dei sintomi, nonostante la terapia medica ottimizzata, è infatti del 25% ad 1 anno e del 50% a 2 anni. In aumento l'incidenza della stenosi aortica: circa il 2-3% nella popolazione di età maggiore di 65 anni. Sopra gli 80 anni, ne soffre una persona su 4.

Fino a circa 20 anni fa, l’unica terapia a disposizione che potesse risolvere il problema della stenosi aortica era la sostituzione chirurgica della valvola aortica. Questo intervento a cuore aperto, effettuato solo in anestesia generale, veniva riservato esclusivamente ad una fetta limitata dei pazienti, quelli che per giovane età o per buone condizioni fisiche, potevano affrontare i rischi di una chirurgia. 

La procedura della TAVI

Nella speranza di poter garantire un trattamento efficace al maggior numero possibile di pazienti con stenosi aortica, in particolare a coloro che non sarebbero stati sottoposti ad intervento chirurgico, è stata sviluppata dai cardiologi negli ultimi anni la procedura di TAVI (dall’inglese Transcatheter Aortic Valve Implantation, ovvero sostituzione transcatetere della valvola aortica). 

Questa procedura prevede la sostituzione della valvola aortica mediante l’impianto di una protesi che viene avanzata sino al cuore passando dall’arteria femorale (una arteria dell’inguine). La protesi viene impiantata al posto della valvola aortica e ne sostituisce in tutto e per tutto la sua funzione.

Tale procedura, eseguita dai cardiologi interventisti, consente infatti di evitare l’intervento chirurgico e viene effettuato nella stragrande maggioranza dei casi in sola anestesia locale.

La procedura di TAVI ha dimostrato negli ultimi anni di avere risultati superiori alla chirurgia nei pazienti per i quali l’intervento chirurgico tradizionale comporta rischi elevati, mentre ha dato risultati assolutamente comparabili  a quelli chirurgici nei pazienti con rischio chirurgico più basso.

L'importanza delle nuove tecnologie

Come evidenziato dai dati, è necessario intervenire precocemente quando si presentano i sintomi di stenosi aortica severa (dolore toracico, svenimenti e mancanza di fiato), in quanto da quel momento la mortalità diventa molto elevata - dichiara il dottor Giuseppe Musumeci – Avere a disposizione queste nuove tecnologie per la sostituzione di valvola aortica transcatetere è quindi molto importante, in quanto offre diversi benefici che hanno una ricaduta rilevante sui pazienti che ne possono usufruire. Le particolari caratteristiche di semplicità e precisione di impianto ci permettono di ridurre i tempi in sala operatoria, oggi anche in una popolazione ancora più ampia di pazienti”.

Oggi è necessario tenere sempre presente che l’innovazione medica e scientifica aumenta l’aspettativa di vita e quindi può essere necessario dover intervenire nuovamente su uno stesso paziente – spiega il dottor Musumeci – Avere quindi l’opportunità di poter impiantare una seconda valvola oppure di accedere più facilmente alle arterie coronarie in caso di una Malattia Coronarica concomitante significa avere maggiori garanzie per la gestione del paziente durante tutto l’arco della vita, soprattutto nei pazienti più giovani”.

Cardiologia del Mauriziano all'avanguardia

Quest’anno nel nostro reparto di Cardiologia dell’ospedale Mauriziano è stato superato per la prima volta il numero di 300 pazienti trattati con TAVI (intervento mini-invasivo in anestesia locale e dimissione precoce senza necessità di riabilitazione) - dichiara il dottor Musumeci - confermando questo come uno dei primi cinque Centri in Italia (e il primo in Piemonte) per questa tipologia di interventi che stanno garantendo risultati clinici straordinari in termini di prognosi dei pazienti, con dati migliori rispetto a quelli dei principali registri europei e statunitensi. Inoltre anche il numero di pazienti affetti da malattie della valvola mitrale o tricuspidale trattati con intervento mini-invasivo di riparazione per via percutanea è stato molto alto, superando i sessanta pazienti trattati (anche in questo caso primo Centro in Piemonte e tra i primi tre Centri italiani) con ottimi risultati clinici per i pazienti”.

Questi risultati sono frutto della visione della Direzione aziendale dell’ospedale Mauriziano, che ha permesso di creare una rete con gli ospedali di Rivoli, San Luigi, Savigliano, Vercelli ed Aosta, che hanno inviato presso il Mauriziano i pazienti affetti da malattie valvolari da sottoporre a TAVI o CLIP mitralica / tricuspidale. I cardiologi di questi ospedali sono stati coinvolti direttamente nelle procedure ed hanno avuto modo di crescere professionalmente diventando operatori esperti e certificati.

La scommessa per il futuro sarà quindi quella di rendere possibile l’esecuzione di queste procedure presso Centri non dotati di cardiochirurgia ma con Cardiologi interventisti esperti che si sono formati presso i Centri con grande esperienza.

redazione

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