Da qualche casa e statuina nata per distrarre i figli durante il Covid è nata la ‘Mostra dei presepi’ di Pancalieri, che si potrà visitare fino a lunedì 6 gennaio nella chiesa dei Frati di via Diaz.
“Sono appassionato di presepi da sempre e da dieci anni colleziono anche statuine ma l’idea è nata un po’ per caso. Durante la quarantena, in pieno Covid, per passare il tempo e distrarre i miei figli dalla noia, ho iniziato con loro a creare case e statuine per il presepe.
Successivamente è arrivata la proposta di un mio amico di esporre il lavoro, presto si è formato un gruppo di appassionati che hanno contribuito ognuno con il proprio lavoro e ad oggi si contano più di trenta presepi” racconta Flavio Nicolino che spiega come molti degli abitanti di Pancalieri si siano interessati fin da subito al progetto, portando ognuno il proprio contributo.
A partecipare sono state anche svariate associazioni del territorio come gli alpini, la squadra di calcio del paese e quella di ritmica e di basket, senza contare anche la scuola primaria.
Tra le novità di quest’anno c’è il presepe meccanico di Gianluca Galeasso, realizzato su un carro agricolo del secolo scorso.
Ci sarà inoltre l’albero dei ricordi, nato dalla passione di Franco Senestro che negli anni, grazie all’attività lavorativa del padre, tipografo, ha collezionato tutti i negativi delle foto che gli abitanti si facevano stampare. Così attingendo dal suo vecchio archivio, ha creato un albero di natale con le fotografie che racchiudono la storia del paese dagli anni ‘50 in poi. Chi riconosce i soggetti degli scatti avrà in premio una foto.
A non mancare è il presepe realizzato dallo stesso Nicolino, insieme a Maurilio Pagnone, Enrico Alforno e Fabio Cavaglià, che con i suoi quaranta metri quadri di 300 statuine e 150 animali, è il più grande quelli esposti.
“Quest’anno abbiamo aggiunto il mulino di Pancalieri, la Cascina Grossa della frazione Castel Rainero e la chiesa di Sant’Anna, con tanto di affreschi interni. Ci saranno inoltre molte statue in movimento, come quella della lavandaia, del pigiatore d’uva del falegname ed anche gli alambicchi con l’aroma di menta sullo sfondo – elenca Nicolino –. Tra le new entry ci sono anche le nutrie, ormai mascotte del nostro paese, realizzate a mano con il das. È stato un lavoro impegnativo, abbiamo iniziato ad ottobre, lavorando per tre sere alla settimana”.
La mostra sarà visitabile ancora domenica e lunedì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 17,30. Ingresso libero.