Un abete nel giardino di San Giovanni a ricordo di Tesio Gulmini, un abitante molto legato alla frazione e che aveva a cuore il periodo natalizio. Un simbolo che si aggiunge alla panchina dedicata a Elda Goletti e Franco Bottiroli e al boschetto di Alma Malan Costabel.
Il Giardino del Borgo, inaugurato a settembre 2023, è di proprietà di Alex Druetta, consigliere dell’associazione culturale Sën Gian, ma è aperto a tutti coloro che sono affezionati alla borgata San Giovanni.
“Con Alex siamo vicini di casa, conosceva mio papà e quando tre mesi fa è mancato mi ha detto che questo giardino, che lui ha messo a disposizione per il borgo, ha piacere che sia una realtà dinamica. Per chiunque voglia partecipare in senso simbolico per ricordare altre persone della zona, lui è più che disponibile. A me è venuta l’idea di mettere l’albero e lui l’ha assolutamente approvata – spiega Chiara Gulmini –. Se c’è una cosa che mi ricorda tanto il mio papà, è che sia a me che a mio fratello Fabio, da bambini, ci ha sempre fatto avere l’albero di Natale. Per cui, dato che questo è il primo anno in cui non lo faremo insieme in casa, abbiamo pensato di arricchire il giardino con questo simbolo, mettendo un abete che mi è stato regalato personalmente”.
Tesio Gulmini, durante la giornata, era solito sedersi sulla panchina fuori da casa sua in piazza XVII Febbraio. Le persone lo conoscevano anche per questo e si ricordano tutt’ora di lui. “Il giardino è vicino alla panchina e allora abbiamo trasferito lì il ricordo. A mie spese ho comprato le palline e le luci da mettere all’albero per far sì che rappresenti ancora la presenza di mio papà, il suo affetto. È una bellissima possibilità quella di condividere con la borgata i ricordi. Ringrazio innanzitutto Alex, ma anche il vicinato è stato molto affettuoso con la nostra famiglia”.
L’albero è stato piantato nella mattina di sabato 30 novembre, per poi essere addobbato dalla famiglia Gulmini. Domenica 1° dicembre, in serata, sono state accese le luci per la prima volta.
“Il papà di Chiara e Fabio era una persona che viveva nella frazione e viveva la frazione. Personalmente mi è capitato di incontrarlo, quando era fuori nella piazzetta a contemplare San Giovanni. Mi è parso assolutamente naturale chiedere di partecipare ad aggiungere ‘abiti’ al giardino. È uno spazio nato come segno di presenza, per Elda e Franco, che sono stati i miei vicini di casa, e anche per Alma. Ora si aggiunge un altro elemento, un altro bel simbolo”, conclude Druetta.