Economia e lavoro - 23 ottobre 2024, 12:00

Guidata da Cobola di Sanfront una brillante presentazione del progetto Cluster Legno Piemonte insieme a UNCEM

L’incontro di presentazione del Progetto pilota per la Filiera del Legno Piemontese si è svolto la scorsa settimana presso i locali di Cobola srl, falegnameria che vanta una primaria esperienza di innovazione sostenibile nel settore, insieme a Marco Bussone, Marco Bonavia, Andrea Marino e Roberto Colombero.

Un altro fiore all’occhiello del Piemonte che sta compiendo i primi, concreti passi per affermare una ricchezza inestimabile dei nostri territori, che va dalla materia prima alle maestranze nelle lavorazioni, è il Progetto del Cluster Legno Piemonte. Un progetto pilota dedicato alla filiera del Legno Piemontese, che è stato presentato mercoledì della scorsa settimana presso il locali di Cobola Falegnameria srl, una brillante azienda che vanta un primato, per tempi e modalità, nel settore delle certificazioni per sostenibilità ed innovazione. Un progetto che si propone di colmare quei vuoti che ancora si registrano nella filiera del legno piemontese, proponendo la formazione, l’introduzione delle corrette certificazioni, l’innovazione e la partecipazione a fiere ed eventi di settore. Nel contempo si mira ad all’innovazione organizzativa  della filiera e alla valorizzazione del prodotto locale, creando  collaborazioni e sinergie tra aziende e le istituzioni e favorendo  le conoscenze professionali e l’attuazione di buone pratiche dell’economia circolare.

La presentazione è avvenuta con la partecipazione di Marco Bussone - Presidente Nazionale UNCEM, Marco Bonavia - Direttore Forestale, Andrea Marino - Esperto di sviluppo locale e Roberto Colombero - Presidente UNCEM Piemonte e vari rappresentanti di organizzazioni di categoria.

Per Cobola Falegnameria l’instancabile visionario Giuliano Decostanzi ha fatto gli onori di casa.

Si è iniziato subito con l’entusiasmo di Marco Bussone che ha affermato «Siamo qui per l’amore che abbiamo per un territorio ricco di risorse in cui ci piace lavorare, ed il lavoro fondamentale che al momento stiamo portando avanti per questo progetto, è quello di “cucitura” delle varie realtà che operano nel settore per portarle tutte insieme ad essere un cluster di valore che rappresenti il Piemonte in tutto il mondo. Non è facile perché occorre prima rafforzare le imprese per portarle a fare quel salto di qualità che consenta loro di fare rete unendo gli intenti, a volte molto diversi fra le varie realtà. Vogliamo far diventare il cluster legno Piemonte "pop", cioè arrivare a fargli riscuotere una consapevolezza diffusa e rappresentare un orgoglio per il territorio.

Il progetto, finanziato dal PNRR come “Strategia di green community” ammonta a 2 milioni di euro, e consentirà alle aziende della filiera del legno di raggiungere quegli standard indispensabili di certificazioni che consentiranno loro di accedere al Cluster del Legno e di goderne dei benefici».

Roberto Colombero sottolinea che «Abbiamo necessità di far vedere che le cose si possono fare e le sappiamo fare, ed insistere nel parlare di sostenibilità oggi è valorizzare il territorio, dando un senso all’immenso lavoro che il territorio compie. Il nostro compito è quello di esportare queste nostre esperienze di lavoro che il mondo ci invidia. E, partendo da un saluzzese che si propone sempre con vivacità e capacità di valorizzare con forza il proprio patrimonio, vogliamo arrivare a coinvolgere via via le aziende piemontesi della filiera innescando un processo virtuoso di cooperazione, e creando anche un legame importante fra pubblico e privato».

È toccato poi a Giuliano Decostanzi che ha raccontato perché Cobola Falegnameria è oggi un’azienda di serramenti riconosciuta ed apprezzatissima a livello nazionale da enti pubblici e privati, anche premiata come  “Comunità forestali sostenibile” da PEFC e Legambiente: «Quando appena si iniziava a parlare di ambiente, e abbiamo dovuto confrontarci/scontrarci con il “problema plastica” nei serramenti, abbiamo capito l’importanza del legno e del prodotto che noi producevamo. Da qui abbiamo voluto subito far scattare in avanti  l’azienda mettendoci in regola con le prime certificazioni e procedendo a quelle successive fino ad arrivare alle ultime: EPD (Dichiarazione ambientale di prodotto) LCA di prodotto (valutazione del ciclo di vita)  PEFC  certificato di catena di custodia) Partner CasaClima, grazie ai quali abbiamo realizzato dei progetti di altissimo valore e di impatto ambientale esemplare. Non per ultimo, ma invece di  grande importanza la relazione CAM (Criteri Ambientali Minimi), indispensabile per partecipare ai bandi pubblici.

Tutto questo grande lavoro è stato certamente faticoso ma ci permette oggi di aggiudicarci bandi che spesso non trovano risposta e, con grande soddisfazione, siamo spesso capofila di progetti cui mettiamo volentieri a disposizione la nostra esperienza e la nostra professionalità.

Abbiamo inoltre partecipato alla fondazione della rete ZERO150 dove, insieme ad altre 4 aziende storiche del settore legno, ci ritroviamo con l’obiettivo comune di avere un ruolo etico come imprenditori, sposando il  valore aggiunto degli obiettivi di sostenibilità ambientale uniti al concetto di prossimità, ovvero di un’edilizia a km0.

In sostanza – conclude Decostanzi – oggi occorre ripercorre tutto il tragitto del legno e riordinare i vari passaggi in termini di sostenibilità,  facendo un passo indietro e riprendendo le antiche abitudini che costavano di meno ed erano più sostenibili».

Una straordinarietà, quella di Cobola Falegnameria che è stata poi “toccata con mano” attraverso la visita fatta nei locali della falegnameria, dove fra essenze di legno da filiera controllata e macchinari ultra innovativi, i prodotti escono in linea con le più avanzate richieste del mercato, portando in sé quell’orgoglio di territorio che vuole andare lontano ma preservando località e sostenibilità.

C. S.