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Attualità | 03 settembre 2024, 20:27

“Una persona riconoscente e umile”, San Germano Chisone piange la sua storica farmacista

Domani mattina si terranno i funerali di Genoveffa Tron, una donna tenace e non conformista

La storica farmacista di San Germano Chisone, Genoveffa Tron

La storica farmacista di San Germano Chisone, Genoveffa Tron

Umiltà e riconoscenza sono due parole che la descrivevano bene. Era una donna tenace, con una fede concreta”. Così Andrea Garrone, ricorda sua mamma, Genoveffa Tron, fondatrice della farmacia Tron di San Germano Chisone, scomparsa ieri all’età di 97 anni.

Concepita a Parigi e nata a Massello, il suo nome in realtà era francese, si chiamava Genevieve. La sua è stata una vita lunga e impegnativa, ma con i suoi sforzi e quelli del marito Aldo, sposato nel 1953, è riuscita a far laureare tutti i suoi quattro figli (Daniele, Marco e i gemelli Andrea e Claudio).

La sua adolescenza l’ha passata lavorando nella pensione di famiglia a Massello, continuando gli studi e facendo prima il Liceo Valdese a Torre Pellice e poi l’Università a Torino per diventare farmacista.

“Al Liceo andava in bici da Massello a Torre Pellice e un giorno è caduta dal ponte Batterello sul Germanasca. Si è salvata atterrando sui rami e l’ha preso come un segno del cielo” racconta Andrea, che ha rilevato l’attività dai genitori e la sta portando avanti con la moglie Antonella dal 1998. Anno in cui mamma e papà sono andati in pensione e si sono trasferiti a Luserna San Giovanni, dove Genoveffa ha vissuto sino a un anno e mezzo fa, prima di trasferirsi nell’Asilo dei Vecchi di San Germano.

La determinazione di Tron è testimoniata da diversi episodi: “Quando faceva l’Università viveva in un seminterrato in Barriera di Milano e doveva procurarsi la legna per scaldarsi – rivela il figlio –. Invece quando ha deciso di prendere un’altra abilitazione per la sua professione, studiava anche mentre accompagnava me e il mio gemello a minibasket, malgrado il rumore dei bambini e dei palloni”.

Dal concorso per l’abilitazione, nel febbraio 1975, è nata anche l’opportunità di gestire la farmacia di San Germano Chisone, abbandonando il lavoro da dipendente, prima a Bellinzona in Svizzera e poi a Torino. Una scelta da fare in 15 giorni, ma che ha visto anche i suoi genitori sostenerla. Da allora l’attività porta il suo nome e il prossimo anno festeggerà i 50 anni, con l’impegno di Andrea e sua moglie di “continuare a lavorare, tenendola nel cuore e nella mente”.

La sua educazione in parte francese e in parte sabauda, sommata alla tempra delle persone di montagna, ne faceva una persona riservata, ma il suo animo era sempre attento agli altri e aperto all’empatia: “Il 25 aprile del 1945 ci ha raccontato che stava tornando in bici da Torre Pellice e ha visto al Malanaggio un giovane soldato tedesco, biondo, morto in una scarpa – rivela Andrea –. Lei non ha provato odio, ma ha subito pensato alla famiglia di quel ragazzo che non avrebbe più saputo niente di lui, che era morto in una guerra che magari non voleva nemmeno combattere”.

L’ultimo saluto a Genoveffa Tron si terrà domani, alle 10, al tempio valdese di San Germano Chisone e le sue ceneri riposeranno a Massello, come lei desiderava.

Marco Bertello

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