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Politica | 06 agosto 2024, 15:57

Dal Forte di Fenestrelle alle aree dismesse: le sfide dell’Unione

Le Valli Chisone e Germanasca hanno scelto Danilo Breusa (Pomaretto) come nuovo presidente

Il nuovo Consiglio dell’Unione montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca, con il presidente Breusa seduto al centro

Il nuovo Consiglio dell’Unione montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca, con il presidente Breusa seduto al centro

Da un lato ci sono carenze legislative, dall’altro aree dismesse da recuperare, ma non mancano risorse e beni faro come il Forte di Fenestrelle, su cui l’Unione montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca vuole lavorare.

Il 31 luglio è stato nominato come nuovo presidente il sindaco di Pomaretto Danilo Breusa, che succede al villarese Marco Ventre.

Breusa ha scelto come componenti della Giunta, oltre a Ventre (deleghe a Servizi sociali, Sanità, Bilancio e Formazione professionale): Rino Tron di Roure (vice con deleghe a Protezione civile, Piani di manutenzione ordinaria e Servizi associati), Nadia Brunetto di Perosa Argentina (Cultura e Istruzione) e Simone Gay di Porte (Trasporti e Turismo).

“La principale problematica che dobbiamo affrontare è la carenza legislativa sul tema delle Unioni, che sono un ente strumentale, ma non hanno le possibilità di una Comunità montana, che, per esempio, poteva gestire l’Urbanistica” indica Breusa. Un’altra sfida è il recupero delle aree dismesse come la Sachs a Villar Perosa e la Manifattura a Perosa Argentina. Due complessi che potrebbero, se riqualificati, portare lavoro in Valli che ne hanno molto bisogno. Ma l’ottica del neo presidente è di uno sviluppo differenziato: «Dobbiamo puntare su manifattura e turismo, perché il tessuto produttivo non potrà tornare quello di un tempo e da solo il turismo non può recuperare i posti di lavoro che le fabbriche offrivano – ragiona –, ma c’è spazio per forme particolari di accoglienza, che puntano a un turismo di Nicchia». Un esempio è il glamping nelle vigne di Pomaretto, voluto da Breusa, che punta anche a creare una struttura ricettiva alla Capannina di Prali, “perché bisogna aumentare la capacità di accoglienza”. Sempre sul fronte degli investimenti ci sono delle idee chiare: “Saranno necessari interventi sugli impianti di risalita di Prali e sulla piscina di valle, per renderla efficiente dal punto di vista energetico”. Un capitolo a parte riguarda il bene simbolo della Città metropolitana di Torino, il Forte di Fenestrelle, attorno alla cui gestione e promozione è nata anche una cabina di regia, che sinora non ha portato particolari frutti: “Bisogna cercare di dare una svolta e investire sull’immagine del Forte – dettaglia Breusa –. Dobbiamo stendere un piano per il suo recupero e per il suo sviluppo”.

Marco Bertello

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