Sale la fiducia nei ministri del governo Meloni dopo le elezioni Europee. È quanto rileva l’ultimo rapporto dell’Istituto Piepoli. Tutti i dati di gradimento dell’esecutivo sono in aumento, come ha commentato il presidente dell’istituto che si occupa di ricerche di marketing e opinione Livio Gigliuto ad Adnkronos.
Crosetto al top
Al top c’è il ministro della Difesa Guido Crosetto, con una percentuale che si attesta al 39% dopo la tornata elettorale dell’8-9 giugno (che ha visto per altro l’elezione del nipote Giovanni Crosetto all’Europarlamento. Seguono Giancarlo Giorgetti al 36% e appaiati al 35% si trovano invece quattro titolari di dicasteri: il ministro alla Salute Orazio Schillaci, il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, il guardiasigilli Carlo Nordio e il vicepremier, a capo della Farnesina e leader di Forza Italia, Antonio Tajani.
Bene Pichetto e Zangrillo
Non solo Crosetto. C’è spazio anche per altro Piemonte nei primi cinque. Al 34% si trovano al quarto posto sia il ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, sia il ministro alla Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, insieme al ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.
Al 33% tre ministri a pari merito al quinto posto. Annamaria Bernini (Università e Ricerca), Raffaele Fitto (Affari Europei e Pnrr) e Eugenia Maria Roccella (Pari Opportunità).
Salvini e i 'bocciati'
Assenza di peso nella top 5 per l’altro vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, così come non risultano il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara e il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano.
Fuori anche l’altra piemontese di nascita Daniela Santanchè (Turismo) e un piemontese d’adozione Roberto Calderoli (Affari Regionali e Autonomie).
Come registra l’Istituto Piepoli, il balzo più grande è quello Schillaci, titolare della Sanità, oggi a +9 nell’area Sud/Isole e Abobi, che sale del 9%, votato dai giovani tra i 18 e i 34 anni. Ottima anche la performance di Tajani, cresciuto dell'8% al Centro.
Su Schillaci, come conferma Gigliuto, "può aver influito anche l'ultimo decreto approvato in cdm, quello per il taglia liste d'attesa, che al Meridione è particolarmente sentito”.