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Economia e lavoro | 02 luglio 2024, 07:33

Elisabetta e Chiara, dipendenti Procemsa licenziate dall'oggi al domani: "Ci è crollato il mondo addosso"

La prima racconta come ancora pochi giorni prima parlava di progetti e futuro ("non avevo alcun sentore di quanto sarebbe capitato"), la seconda a 57 anni e con un figlio disabile è disperata: "Dopo la Naspi, chi mi offrirà ancora un lavoro alla soglia dei 60?"

Elisabetta e Chiara, dipendenti Procemsa licenziate dall'oggi al domani

Elisabetta e Chiara, dipendenti Procemsa licenziate dall'oggi al domani

"Mi sono sentita crollare il mondo addosso. Ero entrata al mattino al lavoro come tutti gli altri lunedì e alle 13.09 ho bollato per l'ultima volta e sono uscita". Perdere il lavoro a 57 anni è devastante e il caso dei due licenziamenti alla Procemsa ha un sapore ancora più amaro, quando a raccontarlo sono le stesse protagoniste. 

Una mail, un breve colloquio e il licenziamento

Chiara Volpicelli lo racconta con la voce che fatica ancora a trattenere lo stupore e la rabbia per quanto è successo: "Una settimana fa sono stata convocata in ufficio personale, dopo aver ricevuto una mail il giovedì precedente. E lì vengo a sapere che la mia funzione era stata soppressa e dovevo andare a prendere le mie cose in ufficio e liberare il posto. È stata una doccia fredda, dopo 34 anni di lavoro: possibile non ci fosse una soluzione diversa?", si domanda Chiara.

Chiara: "Il mondo mi è crollato addosso"

"Mi sono sentita crollare il mondo addosso. Subito non mi sono quasi resa conto di quanto era successo, poi ho provato a riordinare le idee ed ho cercato i delegati sindacali per raccontare loro l'accaduto". E la preoccupazione è ancora maggiore, pensando ad altro: "Io ho 57 anni, con un figlio disabile al 75 per cento. Adesso prenderò la Naspi per 24 mesi, ma poi chi mi offrirà ancora qualcosa, alla soglia dei 60?. Io ho bisogno di lavorare anche per mio figlio".

Elisabetta Piola è l'altra dipendente Procemsa lasciata a casa allo stesso modo, con la stessa procedura: "Io lavoravo nel reparto qualità. Ancora pochi giorni prima parlavamo di progetti e di futuro, c'era anche un Master in partenza in azienda. Non avevo alcun sentore di qualcosa, pensavo che la convocazione al personale fosse per parlare di quello che dovevamo fare entro l'estate. E invece...".

Elisabetta: "Pochi giorni prima si parlava di futuro..."

Ancora più terribile è stato poi provare a ottenere una spiegazione, sapere quale motivazione ci fosse dietro questa decisione repentina e inaspettata: "E le mie funzioni adesso a chi passeranno?", aveva provato a domandare Elisabetta, venendo gelato da pochissime parole: "Le sue funzioni vengono assegnate alla sua responsabile, che si prenderà carico anche di quella parte di lavoro". Stop, fine. "Non ho passato neppure le consegne ad altre persone". E neppure una prospettiva di diversa ricollocazione dentro l'azienda.

"La verità è che non è più solo Procemsa ma è diventata una multinazionale", hanno detto in conclusione Chiara ed Elisabetta. "Qui si sta riorganizzando tutto, ma noi non avevamo avuto un calo di produzione, avevamo parlato di prodotti nuovi ancora alcuni giorni prima...". Poi la mail e quel colloquio che in pochi minuti ha messo fine ad un'esperienza di lavoro di anni. Impossibile farsene una ragione.

Massimo De Marzi

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