Un racconto di crimini e dei misteriosi fatti di cronaca nera avvenuti a fine Ottocento, ecco di cosa parla il docufilm "Al termine della notte. Viaggio nel lato oscuro della Torino dell'Ottocento", prodotto dalla Fondazione Vittorio Bersezio con la regia di Michele Burgay. Una proiezione che si avvale di strumenti grafici basati sull'intelligenza artificiale generativa, ricostruendo immagini d'archivio e ambientazioni della Torino ottocentesca.
Il film rientra nel progetto della Fondazione Bersezio "Il secolo di Bersezio - Storia e storie di Torino Capitale d'Italia", nell'ambito del quale sono già state realizzate altre opere cinematografiche, tutte attualmente visibili al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
"La fondazione è molto orgogliosa di questo prodotto, valorizzare nella società attuale il secolo di Bersezio è molto importante per noi - ha spiegato Mario Napoli, presidente della Fondazione Vittorio Bersezio - Il film mette in risalto come la città fosse in difficoltà in quegli anni, specialmente per le questioni legate allo spostamento della capitale da Torino a Firenze, un passaggio che causò una significativa perdita di posti di lavoro".
"Siamo riusciti a ricreare un patrimonio storico incredibile, l'intelligenza artificiale è uno strumento creativo potentissimo, che va regolamentato e non demonizzato - ha dichiarato il regista del docufilm Michele Burgay - L'immagine più bella del docufilm è sicuramente l'incontro tra Bersezio e il direttore della Stampa Massimo Giannini, una scena che intreccia al meglio gli eventi del passato con quelli del presente".
Al centro del racconto si trova la storia dei protagonisti: Vittorio Bersezio, fondatore nel 1867 della Gazzetta Piemontese che nel 1894 diventerà "La Stampa", e un suo vecchio amico, Domenico Cappa, ex guardia del corpo di Camillo Cavour e maresciallo delle guardie di pubblica sicurezza. La trama ripercorre una chiacchierata di crimini tra i due amici, una condivisione di ricordi che intreccia continuamente passato e presente, portando il pubblico a una domanda terminale: C'è stato davvero un cambiamento nell'animo umano?
Un cast importante che vede tra gli interpreti: lo storico (e autore della trama) Gianni Oliva, l'attore Roberto Accornero nel ruolo di Vittorio Bersezio, Mario Brusa nei panni di Domenica Cappa, oltre alla partecipazione straordinaria di Alex Belli e Delia Duran nell'interpretazione di Martino Cafiero e Eleonora Duse.
"Un film che racconta la criminalità a Torino, una città colma di uomini importanti, ma che dopo la convenzione di Settembre, in cui la capitale si sposta a Firenze, inizia un periodo buio e di declino - ha commentato lo storico Gianni Oliva - Torino quindi è in crisi e la malavita diventa più vigorosa e ingestibile. Nel film si intrecciano vari personaggi e diverse vicende della criminalità torinese, tra cui una breve storia dell'attrice Eleonora Duse, a Torino in quei periodi per uno spettacolo teatrale".
"Interpretare un ruolo così importante e poco conosciuto mi ha fatto scoprire tante cose interessanti sui corpi di polizia piemontesi - ha spiegato l'attore e direttore artistico del film Mario Brusa - Abbiamo anche scoperto un libretto scritto da Domenico Cappa, in cui si racconta di un possibile avvelenamento nei confronti di Cavour da parte di Napoleone III, una storia incredibile ma non impossibile".
L'opera cinematografica tocca anche importanti aspetti sociali, tra cui il ruolo femminile nella società dell’Ottocento, ma soprattutto il parallelismo tra progresso tecnologico e l'animo dell'uomo, che non sembra mai veramente progredire. L'anteprima per il pubblico sarà mercoledì 15 maggio, alle ore 19, al cinema Fratelli Marx, in corso Belgio 53, ma i biglietti sono già tutti sold out.