La raccolta differenziata a Pinerolo sfiora il 70%. Il dato del 2023, senza gli ultimi due mesi, toccava il 69,7%, oltre 7 punti in più del 2022. Ma con un grosso problema: la plastica. I Comuni del Consorzio Acea Pinerolese hanno perso il contributo per la sua raccolta. Le impurità – ovvero gli altri tipi di rifiuti gettati impropriamente nel cassonetto dedicato a plastica e metalli – superavano il 20% e quindi il Consorzio Conai non più assegnato i fondi, che consentivano di abbassare il costo della Tari.
A preoccupare molto sono anche le prospettive: “Finora la plastica è stata comunque ritirata dal Consorzio e conteggiata sul monte della raccolta differenziata – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Giulia Proietti –. Ma la percentuale di impurità è cresciuta e il rischio è che non venga più nemmeno ritirata”. Tradotto in termini pratici: il Consorzio Acea dovrebbe conferirla all’inceneritore, con maggiori costi sulle bollette e un crollo pesante della differenziata.
La questione dei rifiuti è stata al centro di una Commissione comunale del mese scorso dove il consigliere del Pd Matteo Giorgis ha sollevato una serie di problemi. In poco meno di due anni, da Pinerolo sono ‘sparite’ 100 tonnellate al mese di rifiuti. Un effetto della chiusura dei cassonetti di organico, indifferenziato e carta, che si possono usare solo con tessera. Una cosa che, per esempio, non permette più conferimenti a chi non vive o non lavora a Pinerolo. “La riduzione del numero totale di rifiuti ha permesso di arrivare al 70% di differenziata, ma è importante capire dove finiscono” incalza Giorgis. Paesi vicini, senza questo tipo di raccolta, nei mesi scorsi hanno avuto seri problemi di abbandoni di immondizia proveniente dai Comuni dove ci sono i cassonetti a bocca vincolata.
Lo stesso Giorgis chiede all’Amministrazione di introdurre l’uso della tessera anche per i cassonetti di plastica e vetro e puntare sulla tariffazione puntuale, con la bolletta della Tari collegata alla quantità di rifiuti che il singolo produce.
Proietti, per migliorare la differenziata, punta a un sistema di controlli: “Ci sono 16 ecopunti critici, lavoreremo su uno per volta e non passeremo all’altro, finché la situazione non sarà risolta”.
Il problema dell’impurità nella plastica è anche sulla scrivania di Acea Pinerolese Industriale (Api), l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti: “Le soluzioni tecniche ci sono, ma hanno dei costi. Abbiamo scelto di puntare per il momento su una campagna di comunicazione, per far capire alle persone che differenziare male ha una ripercussione sul costo delle bollette” spiegano Roberto Peiretti e Luca Brunetto del settore di Igiene Ambientale di Api.
Eppure era stata la stessa Api a promuovere questo sistema a pieni voti. La vecchia Amministrazione Salvai voleva portare a Pinerolo il porta a porta, ma uno studio fornito dall’azienda aveva dissuaso i grillini: il sistema con alcuni cassonetti a bocca vincolata sembrava non avere difetti. Come mai non si è pensato al fatto che alcuni utenti, trovando tre cassonetti con tessera, avrebbero gettato immondizia in quelli aperti, ‘sporcando’ la frazione? “Il sistema era già in uso in altri paesi e non c’erano questi problemi, che invece si sono registrati a Pinerolo” concludono.