L’invito è a “fare storia e non ideologia”. Anche il Comitato Val Pellice per la difesa dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana prende posizione sull’incontro che si è tenuto venerdì 27 nella biblioteca di Luserna San Giovanni. Il Comitato 10 febbraio ha proposto una serata su Norma Cossetto, 23enne seviziata e infoibata 80 anni fa dai partigiani di Tito.
A far discutere è stato il patrocinio concesso dal Comune, da cui si dissocia anche la minoranza di Siamo Luserna.
La polemica sul patrocinio
L’attacco pubblico più forte è arrivato proprio nella giornata di venerdì 27 dai sindacati confederali e dall’Anpi del Pinerolese, che con una lettera, chiedevano un passo indietro al Comune. Richiesta avanzata anche da Pd, Sinistra Italiana e Anpi di Valle. Tra le contestazioni c’era quella legata agli organizzatori: “L’evento ‘Una rosa per Norma’ è promosso in tutta Italia da CasaPound, Comitato 10 febbraio e altre realtà che non fanno mistero della loro vicinanza al modello politico fascista”. Un affondo a cui risponde il consigliere leghista di Pinerolo, Fioravanti Mongiello, presente tra gli oratori: “Il Comitato 10 febbraio nei suoi principi ispiratori come ben indicato nell’art. 4, paragrafo II dello Statuto dell’associazione è aconfessionale e apartitico – argomenta –. Inoltre, all’art. 17, lettera 9, si dice espressamente che ‘i soci non devono utilizzare le attività associative per scopi politici’”. E snocciola dei dati: “In provincia di Torino ci sono stati 18 eventi, di cui 10 patrocinati dai Comuni e quello effettuato a Torino patrocinato dal Consiglio Regionale. In tutta Italia ci sono stati complessivamente 340 eventi di cui molti con il patrocinio dei Comuni o con la presenza dei sindaci o amministratori comunali”.
Il documento
Ieri, invece, il Comitato ha elaborato un documento (in allegato) dove affronta nel dettaglio il tema e propone un inquadramento storico: “Comprendere il contesto storico non è un atto di giustificazionismo, ma l'unico modo per evitare che singoli fatti e avvenimenti, estrapolati dalle dinamiche storiche in cui sono inseriti, siano occasione non della comprensione storica ma dell'ideologia politica. Isolare singoli fatti e avvenimenti significa infrangere un principio fondamentale della ricerca storica inficiandone l’autenticità e l’autorità.