Attualità - 23 luglio 2023, 18:28

Ghiaccio scivoloso: le incertezze dei palazzetti di Torre Pellice e Pinerolo

Gli impianti programmano la nuova stagione con l’incognita dei fondi a disposizione. Mentre non decolla l’intesa tra i Comuni per abbattere i costi

Il Palaghiaccio di Pinerolo

Da un lato c’è bisogno di trovare un nuovo accordo con la Regione. Dall’altra ci sono dei fondi a bilancio che potrebbero non coprire tutta la prima parte della stagione, se si apre a fine agosto. I palazzetti del ghiaccio di Torre Pellice e Pinerolo si stanno preparando alla nuova stagione, ma non mancano incognite pesanti sul loro futuro.

Torre Pellice

Il 12 luglio l’Unione montana del Pinerolese si è accollata ufficialmente la gestione del Palaghiaccio di corso Lombardini a Torre Pellice, rinunciando al tramite del Comune di Torre. Le incertezze in questo caso riguardano il prossimo anno. È necessario trovare un’intesa con la Regione, che nel 2022 ha finanziato con 350.000 euro e nel 2023 con 300.000, l’apertura dell’impianto. “Senza quei fondi, il nostro ente non ha le risorse economiche per fronteggiare le spese di gestione, quindi apriremo nelle prossime settimane un confronto per ottenere un nuovo contributo” anticipa la presidente dell’Unione Adriana Sadone.

Nel frattempo il sindaco torrese Marco Cogno ha teso la mano a quello di Pinerolo per mettere in piedi una collaborazione e ridurre i costi di entrambi gli impianti: “In un’ottica di collaborazione si potrebbe pensare ad aperture scaglionate”.

Un’ipotesi che al collega Luca Salvai personalmente aggrada, ma nella commissione consigliare del 20 luglio ha già chiuso le porte alla sua realizzazione: “I Comuni sarebbero d’accordo, ma so che le società sportive non lo sono”. Ci sarebbero problemi nell’incastrare orari e impegni delle varie squadre e discipline.

Pinerolo

A differenza di Torre Pellice, l’incertezza di Pinerolo è legata alla prima parte della prossima stagione. Il gestore dell’impianto di viale Grande Torino, Sporting Club Pinerolo, vorrebbe aprire il 28 agosto perché ha una serie di appuntamenti in programma: dal 28 agosto al 3 settembre un camp di hockey su ghiaccio, il 4 una gara test di figura e l’8-9-10 settembre la Colosseum Cap di hockey. Il Comune però ha a bilancio solo 112.000 euro per coprire i costi delle bollette. Una cifra che non è detto consenta di arrivare al 31 dicembre, soprattutto se si accendono i compressori ad agosto, per questa ragione il sindaco ha consigliato “al gestore di aprire a settembre o ottobre”, come comunicato nella Commissione del 20 luglio.

Una situazione complessa perché la maggioranza non vorrebbe sforare la soglia di 300.000 euro investiti nel Palaghiaccio nel 2023 per tenerlo attivo. E quindi non vorrebbe fare una variazione di bilancio per trovare nuove risorse. Lo Sporting però, per la stessa ammissione di Salvai, ha bisogno di fare attività, anche per provare a rientrare del debito con il Comune. “Togliere il ghiaccio penalizza le entrate societarie. Ma il problema non si porrebbe se i pagamenti al Comune fossero regolari…” è la considerazione dello stesso sindaco in Commissione. Il nodo del debito è un problema significativo. A marzo scorso era pressoché raddoppiato, ma la presidentessa dell’associazione, Laura Muzzarelli, fissava alla fine della stagione invernale 2023-2024 il saldo di tutti gli arretrati. Per farlo lo Sporting ha messo in campo diverse iniziative, come l’apertura estiva nel 2022: in quel caso aveva convinto il Comune, accollandosi pressoché il costo totale delle bollette, ma il saldo di quanto dovuto per quell’apertura straordinaria, è arrivato solo mesi dopo, nella primavera scorsa. Inoltre nel frattempo, come comunicato dallo stesso Salvai in Commissione, i versamenti nelle casse pubbliche sarebbero nuovamente rallentati.

Per dipanare la matassa, il sindaco, Muzzarelli e i funzionari comunali si sono incontrati giovedì mattina e una soluzione dovrebbe arrivare nell’arco di qualche giorno.

Marco Bertello