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Attualità | 30 aprile 2022, 16:19

Cicogne sulla ciminiera a Pinerolo: “Non ‘sfrattatele’ per un supermercato”

In Commissione comunale si è discusso l’intervento, che ha mobilitato associazioni ambientaliste, animalisti e cittadini

Cicogne sulla ciminiera a Pinerolo: “Non ‘sfrattatele’ per un supermercato”

L’appello a ripensarci arriva da più parti: dalle associazioni ambientaliste a quella animaliste, passando per gli oltre 40 mila cittadini che hanno firmato una petizione online.

Giovedì sera in Comune è stato presentato il progetto che prevede la realizzazione di un supermercato in via Brigata Cagliari sull’area dell’ex setificio Vagnone. Si tratta di un edificio di circa tremila metri quadri, realizzato in autoriconoscimento, cioè con una procedura che permette di costruire un complesso che non superi i 2.500 metri quadri di superficie di vendita.

In Comune sono arrivati due progetti, collegati: uno per demolire la ciminiera su cui da 20 anni vive una coppia di cicogne, l’altro per realizzare il supermercato. Il primo è già stato approvato dagli uffici, mentre il secondo è in fase di discussione.

L’abbattimento però ha creato una rivolta tra le associazioni e i cittadini, tra questi c’è chi, come Simona Casadei sta provando a salvare il nido delle cicogne con una petizione su change.org, che ha ottenuto più di 40 mila firme.

L’architetto Marco Pairone, progettista e rappresentante della proprietà, ha spiegato che l’abbattimento della ciminiera è accompagnato da una ricollocazione della coppia di animali su un nuovo palo nel parco olimpico, che potrebbe essere il primo tassello per attrarre altre cicogne: “Abbiamo ipotizzato uno spostamento in un luogo più naturale, che potrebbe trasformarsi in una piccola Racconigi e attrarre i visitatori”.

Casadei, che ha partecipato al dibattito, però, ha sottolineato come si tratti di “cicogne anziane, che hanno circa 80 anni, se le paragoniamo a un uomo. Sono abituate a vivere lì e, se si spostassero in un’altra zona, il tempo di sopravvivenza sarebbe di 3 settimane”. La promotrice della petizione ha sottolineato l’importanza simbolica di quegli animali e la bellezza di poterli guardare anche in momenti difficili: “In ospedale, per esempio, hanno firmato tutti quella petizione, perché si affacciano alla finestra e guardano il nido”.

Anche il delegato della Lipu di Torino, Riccardo Ferrari, ha spiegato come “spostare un nido non è come trapiantare un albero. Io, fossi nel Comune, mi tutelerei con un parere scritto e preciso della Città metropolitana (che tutela la fauna, ndr), prima di procedere. Il mio appello è di trovare una soluzione che vada bene per le cicogne e la proprietà dovrebbe anche tenere presente il ritorno negativo che questa situazione avrà: chi ha firmato la petizione, non entrerà in quel supermercato”.

Un invito a ripensarci arriva anche da Italia nostra, con il presidente Maurizio Trombotto, che ha ribadito l’importanza dell’ex setificio Vagnone e ha chiesto di riflettere prima di cancellare un pezzo di storia industriale della città.

Sia Trombotto, sia il capogruppo Pd Luca Barbero hanno espresso dei dubbi sulla fattibilità di quell’intervento tramite la procedura dell’autoriconoscimento, perché il Piano regolatore, in quella zona, prevede delle case e non un supermercato. Mentre Dario Mongiello (Pinerolo trasparente) ha invitato la maggioranza a contattare la Soprintendenza per farsi dare un parere sulla ciminiera, se sia da assoggettare a vincolo o meno, salvandola così dall’abbattimento.

Marco Bertello

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